“Quanta ipocrisia! Il rosario di solidarietà diffuso dopo l’ennesima aggressione ai sanitari dell’ospedale Pellegrini non serve a nessuno.
Sembrano atti dovuti con i quali in qualche modo ci si pulisce le coscienze, fino al prossimo episodio.
E’ il momento di dire basta davvero.
Perciò rispediamo ai mittenti queste dichiarazioni, che sanno molto di circostanza o di rassegnazione.
Se sono così sensibili sulla questione, mettano in campo fatti, non parole, ed attuino le leggi”.
Lorenzo Medici e Luigi D’Emilio, leader rispettivamente della Cisl Funzione Pubblica della Campania e di Napoli, lanciano l’ennesimo grido di allarme su quanto sta accadendo da mesi con sempre maggiore intensità nelle strutture del territorio e chiamano in causa direttamente i responsabili istituzionali ai vari livelli, dalla Giunta regionale ai manager di Asl e AO.
“Ci sono– sottolineano Medici e D’Emilio – norme dello Stato, dal decreto legislativo 81 del 2008 alla legge 113 del 2020, che prevedono l’attuazione delle misure di prevenzione e di protezione a garanzia dei livelli di sicurezza del personale.
Perché non si concretizzano? Parliamo prima di tutto di adeguamento degli organici e dei mezzi necessari a far funzionare al meglio i pronto soccorso.
Parliamo di filtri all’ingresso, lasciando libero accesso solo all’ambulanza per un pronto intervento sul paziente, per evitare che, come succede adesso, diventino luoghi aperti a tutti.
Parliamo di interventi strutturali a protezione dei locali per impedire che chiunque possa entrare senza problemi.
Parliamo di individuazione di team addestrati a gestire le situazioni critiche.
Sono cose semplici che si possono fare rapidamente, e che rappresenterebbero una prima, importante barriera protettiva.
Anziché perdere tempo a scrivere comunicati, chi di dovere farebbe bene ad applicare le norme individuando le misure preventive da realizzare subito.
Il diritto alla salute – concludono i due segretari generali – riguarda tutti, anche quelli che sono impegnati ogni giorno a curare gli altri.
Per affermare la sicurezza fino in fondo, la Cisl Funzione Pubblica, come già annunciato nelle settimane scorse, è pronta a costituirsi parte civile nei procedimenti.
Perché è un investimento a tutela di tutti, anche per chi cerca in modo dissennato di violarla”.