Donne accoltellate per gelosia, colpite alla testa con un batticarne, con un bastone, anche con un cellulare.
Non solo.
Inseguite e speronate con l’auto, prese a pugni sul viso e anche bruciate.
E’ un vero e proprio repertorio dell’orrore quello con il quale, quotidianamente, hanno a che fare i carabinieri di Napoli e provincia.
Alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il comando provinciale di Napoli ha reso noto il bilancio degli ultimi dieci mesi e un video nel quale sono protagoniste le donne in divisa.
“Una cella chiamata casa”: è da questa immagine che i militari dell’arma partono con l’obiettivo di smuovere le coscienze.
Sono 1271, invece, le persone arrestate e denunciate per maltrattamenti in famiglia per un totale di 1937 persone.
Un fenomeno che registra la triste media (per difetto, ndr) di sei persone arrestate o denunciate al giorno che è anche sintomo tangibile di una rinnovata fiducia verso le istituzioni che rispondono – colpo su colpo – al numero sempre crescente di denunce.
Ieri l’ultimo episodio: un 24enne del quartiere Miano di Napoli, allontanato da casa, si è arrampicato fino al balcone.
I carabinieri lo hanno bloccato e arrestato.
La vittima ha raccontato anni di vessazioni, quasi sempre conseguenza di crisi di astinenza da stupefacenti.