La capogruppo regionale del M5S e candidata alla presidenza della Regione Campania: “Per posizioni ideologiche interne maggioranza intende cancellare misure fondamentali per le donne”
“La legge contro la violenza di genere che approda oggi in Consiglio regionale, frutto di un lavoro di quasi due anni con tutte le forze politiche, rischia di essere stravolta nel giorno della sua definitiva approvazione con un blitz da parte della maggioranza a colpi di emendamenti non condivisi. Quello stesso Pd che in questi anni mai ha aperto bocca contro le offese sessiste del suo governatore, nelle ore in cui sarà celebrato l’ultimo consiglio regionale della legislatura vuole cancellare dal testo tutta una serie di misure scaturite dall’ascolto di differenti realtà che operano quotidianamente nei centri antiviolenza e che danno una risposta efficace alle problematiche evidenziate: dalla necessità di costituire meccanismi stabili di finanziamento, a luoghi di confronto istituzionale a livello regionale, al rafforzamento della rete delle case rifugio, fino a percorsi codificati in sanità per donne vittime di violenza. Un lavoro realizzato in sinergia rischia di venire stravolto su pressione di gruppi femministi per posizioni puramente ideologiche”. Così la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle e candidata alla presidenza della Regione Campania Valeria Ciarambino.
“Ci batteremo in aula perché questo non avvenga – annuncia Ciarambino – e che venga licenziato nella sua interezza un testo che va a colmare lacune gravissime su un tema delicato e molto sentito in Campania, che rappresenta comunque una nostra vittoria perché contiene misure a nostra firma per le vittime di violenza omotransfobica di cui andiamo fieri, come l’istituzione degli sportelli e delle case rifugio arcobaleno, progetti di sostegno e protezione anche per le vittime Lgbt e un programma di comunicazione istituzionale contro le discriminazioni. Auspichiamo che venga accolto l’appello della Commissione regionale Pari Opportunità che, in una nota alla presidenza del Consiglio regionale, chiede oggi l’aula del Consiglio approvi il testo così come approderà in aula, frutto di un lavoro in linea con i principi costituzionali di parità e uguaglianza”.