Vaccini: continua la polemica, l’Italia entra in ReiThera.
Le aziende farmaceutiche continuano ad essere sotto l’occhio del ciclone. Le polemiche sono concentrate sul piano distribuzione dei vaccini che, secondo i Paesi firmatari dei vari accordi, non rispettano le condizioni prestabilite.
L’attenzione dell’Unione Europea è volta in queste ore ad Astra Zeneca, casa farmaceutica al centro delle polemiche per i ritardi nelle consegne. In particolare, Bruxelles contesta le dichiarazioni del Ceo dell’azienda, il quale ha rivelato che non sussiste alcun obbligo verso l’Unione Europea. Parole che creano malumori e che spingono a chiedere lo svincolo dalla clausola di segretezza, per poter pubblicare il contratto. In giornata è previsto una riunione del comitato direttivo sui vaccini in cui si insisterà sulla consegna delle dosi.
Intanto il neo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, accelera sulla distribuzione dei farmaci. Il leader americano annuncia una serie di nuove iniziative da “tempo di guerra” contro il Covid. La prima è l’intenzione di ordinare ulteriori 200 milioni di dosi di vaccini Pfizer e Moderna, portando così a 600 milioni il totale rispetto agli attuali 400 milioni.
Tra le Nazioni più virtuose a livello internazionale spunta Israele. Gli ultimi dati relativi al contagio rispecchiano un calo di ricoveri negli ospedali nazionali, con un decremento rilevante dei ricoveri in ospedale degli ultrasessantenni.
Novità anche nel nostro Paese. “Lo Stato italiano – annuncia il ministro della Salute, Roberto Speranza – entra con capitale pubblico in ReiThera, l’azienda di Castel Romano che sta sviluppando il vaccino antiCovid”. Secondo il presidente dell’Agenzia italiana del Farmaco, Giorgio Palù, alcuni milioni di dosi del vaccino dell’azienda potranno essere somministrate da settembre.