Domani, mercoledì 18 novembre alle ore 10:00, insieme al Professore Samuele Ciambriello (Garante dei Detenuti in Regione Campania) e a Padre Carlo De Angelis, ci sarà un piccolo momento di raccoglimento dedicato a Mario, il figlio adottivo di Napoli, personaggio iconico della stazione centrale, a cui tutti abbiamo imparato a volere bene.
Un tributo laico, un ricordo delicato in una formula semplice, da parte di chi, negli anni, ha imparato a conoscerlo recandosi a lavoro. I suoi sorrisi oggi ci mancano, ma sono il monito anche per una società troppo spesso indifferente alle difficoltà che un migrante vive sulla sua pelle ogni giorno, costretto a lasciare il proprio Paese di origine per sfuggire a dittature e miseria, sfidando il mare su un barcone e con l’incognita di non riuscire mai a toccare terra.
Perché si parte? Perché si affronta il mare in condizioni disumane rischiando una morte atroce? Cosa si lascia alle spalle, costretti a spendere quel poco che si ha per rifarsi una vita in Europa? A queste domande abbiamo tentato di dare una risposta attingendo alla viva voce di chi sceglie il mare come ultima speranza: “Meglio morire in mare che stare in Liberia. In mare si muore una volta sola, se stai in Liberia è come se morissi tutti i giorni”: raccontava lui stesso tante volte.
Noi non riusciamo ad essere indifferenti e desideriamo celebrare la vita di Mario. Contro ogni forma di emarginazione o discriminazione sempre. La ricchezza più grande è il valore che si riesce a creare nella vita, per sé stessi e per gli altri.
Per chiunque desideri portare il proprio saluto o ricordo, l’appuntamento è alla Stazione di Piazza Garibaldi, nei pressi del bar Binario Calmo”.