Lo stadio Amerigo Liguori ritorna al centro del dibattito tra la Turris ed il comune di Torre del Greco. Non è un mistero infatti che dietro la volontà del patron Colantonio di mettere in vendita la società fino al prossimo 15 giugno ci sia anche la situazione relativa all’impianto di viale Ungheria.
Nelle scorse ore è andato in scena un vero e proprio botta e risposta tra la dirigenza e le istituzioni della città corallina.
Tutto parte dalla lettera a firma di Gaetano Frulio, presidente del consiglio comunale di Torre del Greco, ed indirizzata al presidente Colantonio.
“Ti scrivo per dirti quanto mi dispiace aver appreso che sei intenzionato a lasciare la guida della Turris!”, scrive Frulio. “Spero con tutto me stesso che ciò non accada e che, insieme, potremo ancora gioire per i nuovi e più ambiziosi traguardi a cui la nostra Amata vorrà ambire”
Sullo stadio aggiunge: “Se dovessi lasciare la società, ti chiedo di tranquillizzare i tifosi. Riguardo l’utilizzo dello storico stadio Amerigo Liguori, perché questo è sempre stato la casa della squadra e continuerà ad esserlo”.
Tempestiva, la replica di Colantonio. “Da presidente della Turris – afferma – ti devo però far notare che non posso raccontare, a chi può essere interessato ad acquistare la Turris, aria fritta. Sicuramente valuterò le persone in base al progetto ma ciò che mi preoccupa sono le cose che competono all’Ente, che ancora oggi, a distanza di un anno, non sono state tutte realizzate”.
Infine, la richiesta in vista della prossima stagione: “Ti chiedo, se è nelle tue possibilità, di far redigere perlomeno gli atti che servono alla Turris all’iscrizione anzitempo al campionato prossimo, in modo da evitare che tutto possa ripetersi come l’anno scorso, senza perderci in chiacchiere e promesse”