“Questa settimana, tra un bollettino del C.O.C e un aggiornamento delle graduatorie dei bonus regionali, è montata in città la meravigliosa polemica sulle scale a “Gabella del pesce”.
I tifosi della Turris, colmi di gioia e di orgoglio per i risultati raggiunti dalla società corallina, stanno addobbando la città con festoni e bandiere dipingendo tutto ciò che è possibile di bianco e rosso. Tutto ciò che è possibile, appunto.
A qualcuno non è andato a genio che quel tocco “colorato” sia stato dato a delle scalinate “dall’immenso valore storico e artistico” (cito le parole di chi denuncia il gesto).
I valore storico e artistico di quel quartiere non si discute. E’ da incanto poterci girare oggi e avere l’impressione che tutto sia fermo a decenni fa: i suoni, gli odori, le immagini e i colori richiamano un tempo che non c’è più. Un tempo in cui il poco era tanto e poteva essere condiviso con tutti, indiscriminatamente.
Il tutto però non è mistificato: non stiamo parlando di reperti archeologici conservati con cura per riportare nel passato i turisti. E’ tutto reale, vitale, così magicamente – e tristemente – rimasto così com’era.
Incuria e problemi strutturali agli edifici si uniscono agli annosi problemi dello spazzamento, del diserbamento e raccolta dei rifiuti che attanagliano la città tutta.
E’ evidente che in questo quadro risulta complicato pensare che qualcuno, prima di adesso, si sia ricordato della “meravigliosa” scalinata a Largo Gabella del Pesce.
Perché, se è vero che è sbagliato imbrattare i monumenti, è dovere delle istituzioni conservarli e salvaguardarli per poter mettere nelle condizioni migliori la collettività di usufruirne e magari, perché no, farne beneficiare anche a dei turisti.
Le amministrazioni che si sono succedute negli ultimi decenni hanno lasciato in completo stato di abbandono quasi tutti i monumenti della nostra città e quello che hanno costruito successivamente, per dare rilancio turistico a Torre del Greco, oggi versa in condizioni pietose (vedi passeggiata porto – scala).
Si stringe il cuore ogni volta nel pensare all’incuria in cui versa Villa Sora (stiamo ancora aspettando un accesso privato), Villa Prota, le Cento Fontane…
Vorremmo che questa polemica, per gran parte sterile, abbia il merito di aver acceso i riflettori sulle mancate assunzioni di responsabilità da parte della Politica e che da domani si cominci a lavorare ad un serio piano di riqualificazione dei monumenti e degli edifici storici torresi.
Che la politica, insieme ai festeggiamenti per la C1, ci riporti nella serie A delle città turistiche.”