mimmo battaglia
La nomina con cui Papa Francesco mi ha inserito nel collegio cardinalizio mi ha colto di sorpresa, generando in me una duplice reazione: da un lato, sento il peso di questa responsabilità con cui il Papa mi invita ad allargare il cuore, per aiutarlo nel suo ministero e ospitarvi la sua premura per la chiesa universale e per il mondo intero; dall’altro, avverto la sincera gratitudine verso Papa Francesco non tanto per l’attenzione che rivolge alla mia persona, ma perché nel chiamarmi a questo servizio ha guardato a un figlio del Sud, vescovo di una chiesa del sud, di questo sud che è al contempo terra di fatica e di speranza!”.
Si apre così una lettera che l’arcivescovo metropolitana di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, scrive al sindaco di Torre del Greco, Luigi Mennella.
La missiva giunge pochi giorni dopo l’annucio della nomina a cardinale di Battaglia e a seguito di una comunicazione di congratulazioni inviata dal primo cittadino.
Nel suo scritto Mennella sottolinea come “col cuore colmo di gioia, accogliamo la notizia della sua creazione a cardinale, annunciata dal Santo Padre Francesco, per il prossimo 7 dicembre”.
Siamo certi – prosegue il sindaco nella sua missiva – che anche con il suo nuovo prestigioso e impegnativo, ruolo, determinato dallo Spirito Santo, proseguirà la sua preziosa azione pastorale nel nostro territorio cosi complesso e difficile.
Consapevoli che non mancherà l’attenzione anche per la nostra città di Torre del Greco, che già sta beneficiando della sua volitiva, solidale e propositiva azione. Vi auguriamo un illuminato e caritatevole impegno per la vita della Chiesa Cattolica ed il mondo intero”.
Parole che hanno colpito Battaglia, che non ha voluto fare mancare la sua pronta risposta: “Sento come mio dovere – prosegue il prossimo cardinale – anche in questo nuovo incarico, portare con me ‘le gioie e le speranze, le tristezza e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono’ (GS, 1) nel nostro meridione e in tutti i sud del mondo, sud esistenziali e non geografici!”.
Di cuore – conclude monsignor Domenico Battaglia – la ringrazio per il pensiero avuto per me e le chiedo di accompagnare questo nuovo servizio a cui sono stato chiamato con la sua preghiera.
Il diventare cardinale non è un privilegio ma una responsabilità, responsabilità che possiamo condividere nella misura in cui cammineremo insieme, sentendoci servi gli uni degli altri.
Il Signore benedica i sogni che custodiamo nel cuore e i passi che condividiamo per poterli realizzare”.
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