Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.
È dalle parole contenute nell’articolo 36 della Carta Costituzionale che ha preso spunto l’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Mennella nell’approvare la delibera avente ad oggetto “Tutela della retribuzione minima salariale nei confronti del Comune di Torre del Greco”.
Tutto trae origine dall’ordine del giorno presentato lo scorso mese di aprile dal consigliere comunale del Partito Democratico Salvatore Romano e approvato poi dall’intera assise cittadina il 4 maggio, ordine del giorno che puntava l’attenzione sulla retribuzione minima da assicurare per i lavoratori che effettuano interventi per ditte incaricate di interventi appaltati dall’ente.
Nella delibera, che porta la firma insieme al primo cittadino anche dell’assessore Anna Fiore, viene spiegato come “l’obiettivo prioritario è quello di assumere ogni iniziativa possibile affinché siano assicurate condizioni di lavoro di alta qualità ed un adeguato salario dei lavoratori e delle lavoratrici, specialmente nel contesto delle attività e dei servizi che lo vedano protagonista in qualità di datore o di stazione appaltante”, con il proposito che “al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore”.
Per tali ragioni, la giunta di Torre del Greco ha inteso formulare l’atto di indirizzo agli uffici interessati, con l’indicazione che tengano conto di “indicare in tutte le procedure di gara, che al personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni sia applicato il contratto collettivo maggiormente attinente all’attività svolta” e soprattutto “di verificare che i contratti indicati nelle procedure di gara prevedano un trattamento economico minimo inderogabile pari a nove euro l’ora”.