È stata messa in sicurezza la facciata della parrocchia dello Spirito Santo a Torre Annunziata, il cui ingresso nei giorni scorsi era stato interdetto per rischio crolli.
Dopo il forte vento e le copiose piogge delle scorse settimane, infatti, grossi pezzi di intonaco e calcinacci sono caduti dalla facciata della chiesa in pieno centro raggiungendo la strada e sfiorando le auto in transito. Ciò ha reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco che hanno provveduto a spicconare l’esterno della chiesa, rompendo anche alcuni vetri di finestre ritenuti a rischio caduta. In seguito all’intervento, i vigili hanno poi ordinato la chiusura immediata dell’ingresso principale e interdetto l’intero sagrato della chiesa.
Una situazione difficile, che ha obbligato fedeli e addetti a usufruire dell’ingresso laterale per poter accedere alla parrocchia, una delle più grandi dell’intero circondario, e che già da anni mostrava segni di cedimento con anche caduta di intonaco e calcinacci all’interno. Diversi anni fa, infatti, furono posizionate delle reti sotto al soffitto per riparare dalla caduta di polvere e pietre, ed è recente l’episodio di una suora sfiorata da un pezzo di intonaco caduto mentre era intenta a pulire.
Nei giorni scorsi l’ingresso è tornato agibile. Sono state infatti installate alcune reti di contenimento grazie al contributo del Cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, che, interpellato dal parroco don Pasquale Paduano, si è fatto personalmente carico delle spese per mettere in sicurezza la facciata, pari a poco meno di 4mila euro. La prossima settimana saranno posizionate ulteriori reti.
Nel frattempo, le campane continueranno a non suonare per evitare vibrazioni che potrebbero compromettere la stabilità della struttura, e il parroco è alla ricerca di ulteriori fondi per la ristrutturazione completa, che tuttavia richiederebbe centinaia di migliaia di euro. Nonostante il supporto già annunciato della Conferenza Episcopale Campana, le somme messe a disposizione non basterebbero a coprire tutte le spese, e il Comune ha già negato la propria disponibilità a contribuire sia perché la chiesa è di proprietà della Curia e non un bene comunale, sia per mancanza di fondi. Resta il fatto che una delle parrocchie più maestose e grandi di tutto il napoletano rischia di sgretolarsi sempre più, anno dopo anno, mettendo a rischio anche le centinaia di fedeli e volontari che ogni settimana vivono la chiesa.
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