Tante e tutte diverse le iniziative di questi giorni per dire BASTA alla Violenza contro le Donne!
Davvero belle le performances durante il Flash Mob, diretto dalla prof.ssa Paola Borreca, delle alunne e degli alunni della scuola secondaria Don Salvatore Vitale di Giugliano del preside Fornataro;
molto interessanti le analisi e le proposte dei partecipanti al convegno, presso l’Unione Industriali Napoli, promosso da Anna Del Sorbo,delegata parità di genere di Confindustria;
altrettanto interessante il punto di vista medico, all’università Vanvitelli, presso la scuola di medicina legale, dove le giovani specializzate e specializzande hanno sottolineato il loro ruolo importante nel definire i casi di violenza sul fronte della diagnostica, perché dal 50 al 70% i casi giudiziari per violenza domestica o violenza sessuale poi finiscono nel nulla proprio perché c’è una mancanza di prove.
A Portici, presso il Galoppatoio della Reggia, con l’assessora Florinda Verde ed il consigliere Maurizio Minichino, danze e monologhi hanno fatto da cornice alla cerimonia del POSTO OCCUPATO che, ricordo, è una sedia dedicata a tutte le vittime di femminicidio che avrebbero potuto, ma non potranno mai più occupare;
il comune di Pompei, aderendo alla cerimonia del Posto Occupato con il Sindaco Lo Sapio che ha ceduto, simbolicamente, il suo posto, lo scranno più alto dell’Assise cittadina, ha aperto il convegno. “Amore e violenza” promosso dalla dottoressa Gabriella Annunziata e dal gruppo donne medico che si occupa di medicina di genere ;
per la prima volta il Posto Occupato fa tappa in un luogo di lavoro: nella sede di Anpal Servizi, con Michele Raccuglia, Monica Buonanno e l’assessore Marchiello, alla presenza degli operatori e le operatrici dei Centri per l’impiego che hanno attivato gli Sportelli Donna, misura prevista nella legge 17/2021 che mi onoro di aver firmato;
presso la Fondazione Mondragone, il museo della moda diretto in maniera egregia da Maria D’Elia, abbiamo discusso sino a sera tarda sulle norme nazionali messe a confronto con quelle degli altri Paesi europei e sulle misure che come Regione Campania abbiamo messo in campo per tutelare e sostenere le donne vittime di violenza, i loro figli e gli orfani di femminicidio.
La giornata di ieri è stata piena di appuntamenti: la mattina a Casavatore con i sindacati, alla presenza dei lavoratori e delle lavoratrici del primo turno dell’azienda Schneider, Electric, nata 60 anni fa con una forza lavoro perlopiù maschile, mentre oggi il 30% dei dipendenti sono donne. Ho invitato i vertici dell’azienda ad iscriversi al Registro delle Aziende Virtuose misura prevista sempre dalla legge 17/2021 ed a partecipare al bando, stessa legge, che scade il 20 dicembre dedicato all’assunzione di donne a tempo indeterminato.
Al presidio in via Paethenope della Uilca, con il segretario nazionale e regionale di categoria insieme a Gianni Sgambati, UIL Campania, organizzato per dire NO alla chiusura delle filiali delle banche soprattutto nelle aree interne, ho voluto sottolineare un aspetto molto importante, a volte trascurato, della violenza sulle donne che riguarda la violenza di tipo economico, che finisce per scoraggiare le donne a denunciare le violenze ed i ricatti del partner.
Al teatro Sant’Antonino di Sorrento, in una penisola ancora turbata dal caso di femminicidio di Anna Scala e dal caso di violenza di una minorenne a Meta, abbiamo assistito al bellissimo concerto degli studenti e delle studentesse del liceo musicale Grandi, iniziativa curata dalla Presidente della commissione Pari Opportunità Carla Agrillo.
“Mai più sola” . Il titolo dell’evento scelto che può rappresentare il messaggio che ha simbolicamente unito tutte le iniziative contro la violenza maschile sulle donne a cui ho partecipato da un capo all’altro della provincia di Napoli, nelle scuole, nelle università, nelle aule consiliari, nei luoghi di lavoro, con le associazioni, i sindacati , le parti datoriali, con le donne, con i parenti delle vittime per costruire, insieme, una rete più forte di sostegno alle vittime di violenza. Il femminicidio della povera Giulia ha scosso le coscienze soprattutto dei giovanissimi: occorre fare insieme a loro una rivolta culturale. L’onda è partita, facciamola diventare, tutte e tutti insieme, uno TZUNAMI!