Una manifestazione che assume sempre più un carattere nazionale.
La protesta è partita da Torre del Greco e si sta allargando negli altri comuni della fascia costiera vesuviana e anche in altre zone della Campania.
A guidare la mobilitazione per la vicenda del gruppo Onorato Armatori l’associazione Marittimi per il Futuro che già nei giorni scorsi è scesa in campo a salvaguardia dei lavoratori del mare.
Ieri un presidio in via Salvator Noto per informare della situazione i marittimi del territorio.
Cresce la preoccupazione, a rischio infatti 6000 posti di lavoro.
Sotto accusa è finito il Ministero dello Sviluppo Economico.
“Mi rivolgo a tutti i marittimi, senza distinzioni nè sindacali nè armatoriali – il messaggio del presidente Vincenzo Accardo – .
La nostra associazione da 6 anni si batte per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori.
E oggi siamo qui per dare ancora una volta voce ai disagi che vive la categoria”.
Il presidente dell’Associazione ha spiegato tutti i retroscena della vicenda.
La protesta era già partita nei nei giorni scorsi con striscioni con il trio della vergogna come sono stati definiti Salvini, Grimaldi e Giorgetti apparsi al porto di Torre del Greco e poi anche ad Ercolano e Napoli.
Una situazione che l’associazione Marittimi per il futuro ha denunciato anche con una lettera a Mattarella e Draghi.
“Non possiamo tollerare il silenzio assordante del Ministero dello Sviluppo Economico per la risoluzione della vicenda del Gruppo Onorato Armatori.
Dobbiamo andare a Roma, l’appello a gran voce a conclusione del presidio di Vincenzo Accardo – non ci fermero”.