Giovedì 12 dicembre dalle ore 18.00 la Shazar Gallery presenta Pattern Community di Gianfranco De Angelis con testo critico di Marco Iozzolino.

La personale dell’artista napoletano negli spazi di via Scura propone un percorso espositivo provocatorio e ambiguo dove tele monumentali dai colori vibranti sorprendono nella ripetizione ossessiva dello stesso modulo grafico.

Le linee che scorrono parallele nello spazio pittorico illudono otticamente nella loro impeccabilità geometrica, è qui che agisce l’artista, sullo schema che varia e diventa pittura individuale, la perfezione si stempera, le modifiche impercettibili delle pennellate e il cambiamento di tono di colore richiamano verso un soggettivismo negato.

La percezione superficiale di un linguaggio visivo, dall’apparenza fortemente pop, viene ribaltata in favore di riflessioni sulla tecnologia per la comunicazione.

L’occhio abituato alla velocità  massificata e spersonalizzata proposta da internet e dai social network, viene sfidato dalle opere di De Angelis a favore di una lettura profonda, lenta e riflessiva, l’unica che consente di captare il cambiamento minimo della forma e del colore.

Così l’arte cancella il pattern, cui il titolo fa riferimento, il fenomeno ricorrente storico, sociale e psicologico che accomuna e organizza la realtà secondo canoni e schemi regolari.

Sono gli algoritmi informatici che individuano pattern anche nei comportamenti individuali creando “comunità artificiali basate su affinità comportamentali, escludendo di fatto qualsiasi elemento di novità o diversità.”

“Le opere dell’artista invitano a riflettere sullattuale paradosso della tecnologia per la comunicazione: da un lato, essa consente ad un numero sempre maggiore di persone di entrare in contatto, anche a grandi distanze o al di là di qualsiasi limitazione, ma, dall’altro, rischia di omologarne i comportamenti e di ridurne lindividualità.” Dichiara Marco Izzolino.

“Gianfranco De Angelis ci propone così un’esperienza pittorica che è al tempo stesso un’accusa e una provocazione.

La metafora visiva del pattern costruisce un mondo parallelo che rispecchia il comportamento sociale; ma attraverso la scelta di colori vivaci e contrastanti, che egli definisce «come un urlo», l’artista afferma la necessità di una reazione, di un’affermazione dell’individualità di fronte all’omologazione imposta dagli algoritmi e dai social network. Le opere diventano come dei catalizzatori che scuotono l’osservatore dalla sua apatia: con la loro energia vibrante, si contrappongono alla passività dello spettatore, abituato a un consumo rapido e superficiale delle immagini; e questi, di fronte ad una esplosione di energia visiva, è costretto ad una riflessione sulla propria condizione.”

La mostra “Pattern Community” sarà visitabile fino al 1 febbraio 2025 dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 19.30 e su appuntamento.

olio su tela