La scelta non sembra retta da motivazioni di carattere rigorosamente scientifico e non trova d’accordo né genitori né insegnanti.
La Scuola dovrebbe essere luogo di promozione dei valori della diversità, dell’inclusione, della coesione, dell’eguaglianza.
Eppure, nel tempo dell’odio e della divisione sociale tra detentori di verità opposte, a pagare il prezzo dell’incertezza sono proprio i più giovani, oggi, per un verso, ulteriormente esposti a nuove forme di diversità (destinate ad alimentare il dilagante fenomeno del bullismo e della derisione) e, per l’altro, costretti a metodi didattici già rivelatisi fallimentari.
La paura ha il sopravvento sulla Cultura.
L’ansia sulla razionalità.
Sembrano dimenticati i giorni degli arcobaleni colorati, simbolo di speranza e fiducia. Sembrano dimenticati i giorni in cui si era convinti che recuperare è possibile soltanto mantenendo l’unione.
Ma la verità è soltanto che i giovanissimi subiscono, come sempre, gli effetti di una politica totalmente deficitaria i termini di di programmazione, priva di visione e non adeguata a garantire la stabile ripresa delle attività scolastiche in sicurezza.
In tantissime occasioni Meritocrazia Italia ha già invocato interventi concreti e durevoli, per la migliore dotazione sanitaria, il recupero infrastrutturale, la creazione di nuovi spazi, la revisione del sistema dei trasporti e la riorganizzazione dei piani didattici, reputando insufficienti provvedimenti di mera contingenza.
Oggi, in più, chiede che si ponga un freno al deleterio processo di frammentazione sociale, contrario a ogni logica di coesione.
È fondamentale che ogni determinazione sia supportata da valutazioni di carattere scientifico, anche con riferimento all’effettiva utilità dell’obbligo d’uso di mascherine Ffp2 nelle scuole elementari; che si eviti ogni forma di discriminazione nelle aule scolastiche; e che si recuperi il tempo perso per la costruzione di una ‘nuova normalità’, oltre logiche di stretta emergenza.