Scuola: De Luca decide per l’11 gennaio. Genitori pro e contro la DAD
Scontro tra il governo e le Regioni nella notte. In ballo il futuro della scuola. Dopo un lungo consiglio dei ministri sono emerse le indicazioni su ciò che accadrà nei prossimi giorni.
La scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado tornano in presenza, tranne che in Campania. Il governatore Vincenzo De Luca aveva già deciso che riapriranno l’11 gennaio materne e le prime due classi delle elementari, il 18 l’intera scuola primaria mentre il 25 torneranno in classe, sempre che le condizioni della curva dei contagi lo consentano, le secondarie di primo e secondo grado.
Diverso il discorso per le scuole superiori che continueranno con la DAD nonostante molte regioni fossero pronte a riaprire. Nella maggior parte delle casi, su indicazione del governo che ha deciso ieri sera, riapriranno in presenza l’11 gennaio. Un didattica in presenza però attiva solo al 50% e chi potrà, andrà per una didattica al 75% come la Sicilia che ha già annunciato un incremento dal 18 gennaio.
La scelta però sarà anche in base ai colori delle Regioni che verranno annunciati da domenica. Nelle regioni arancioni ad esempio non si potranno aprire le scuole superiori ma è probabile che questo colore- e le sue restrizioni- saranno attribuiti solo al weekend, nei giorni in cui normalmente le scuole sono chiuse.
Pareri contrastanti in Campania anche dai genitori che in questi giorni stanno inviando varie lettere alla regione:
“In vista della imminente riapertura della scuola non riteniamo opportuno, vista la crescita dei casi di contagio e della crescita dell’indice RT, la riapertura della scuola di ogni ordine e grado e di proseguire, pertanto, con la didattica a distanza che sta dando ottimi risultati, in vista anche di un traguardo così importante come il vaccino, cercando così di tutelare più vite possibili contro questo virus potenzialmente mortale.” scrivono i genitori CONTRO la riapertura
“Le scuole devono essere riaperte, nel rispetto della Costituzione e delle normative nazionali. La Campania non può più costituire un’anomalia”. questo invece in breve quello che affermano i genitori no DAD.