‘Scrittura creativa’: classe della Falcone-Scauda vince il concorso.
Lavorare in gruppo all’ideazione e realizzazione dei fumetti per il concorso di scrittura creativa. “Il cavaliere del re” è stata per gli studenti una esperienza altamente motivante e significativa. Nello specifico il lavoro ha visto una prima fase di lettura, talvolta individuale altre collettiva, del testo o di estratti del testo di Giorgio La Marca, per poi passare all’individuazione delle scene da realizzare e alla loro assegnazione agli studenti. Ogni studente ha avuto, quindi, una consegna con suggerimenti di immagini raffiguranti personaggi, paesaggi, azioni che dovevano essere realizzate ma ha scelto liberamente la tecnica grafica e artistica di realizzazione. Il fumetto, essendo realizzato a molte mani, presenta delle inevitabili varianti di esecuzione grafica (dalla vignetta semplicemente inchiostrata a quella colorata utilizzando pastelli). Man mano che le varie scene sono state realizzate, si è provveduto alla scansione e all’invio delle tavole o alla consegna a mano delle stesse in modo da poterle raccogliere e impaginare utilizzando un semplice programma di grafica (Comic Life). In un’ultima fase gli studenti, sempre guidati dalle docenti, hanno scritto i testi (dialoghi e didascalie) da inserire nelle varie vignette.
Tutte queste nuove esperienze, che hanno visto impegnati tutti gli studenti in tutte le fasi di lavoro, si raccolgono per noi docenti in una vera e propria buona pratica educativa che può essere riutilizzata per veicolare in futuro nuovi apprendimenti disciplinari e trasversali.
Gli studenti sono stati affiancati e guidati in tutte le fasi del loro lavoro da tre docenti della classe: la prof.ssa Angela Balzano, docente di italiano, la prof.ssa Sabrina Borriello, docente specializzata per le attività di sostegno, e la prof.ssa Ada Gianni, docente di arte e immagine.
Lavorare con i nostri ragazzi per il concorso di scrittura creativa “Il cavaliere del re” ha portato con sé entusiasmo, impegno e soddisfazione, “ingredienti tipici” di ogni nuova esperienza, più un pizzico di sorpresa nello scoprire nuovi talenti nei nostri studenti e la grande sfida di ideare, realizzare, revisionare i fumetti tra presenza e distanza con docenti/studenti in aula, DaD, DID. Nel nostro lavoro preziosa è stata la collaborazione della prof.ssa Giusy Serpe, coordinatrice delle attività del laboratorio artistico-espressivo della nostra scuola, che ha supportato con competenza ed entusiasmo gli studenti impegnati in attività in presenza riuscendo ad implementare la loro comunicazione non verbale attraverso il linguaggio grafico con la realizzazione di molteplici vignette.
Il linguaggio narrativo visivo, presentando caratteristiche universali ed essendo semplice e diretto, ha coinvolto gli alunni favorendo un approccio inclusivo e superando alcune difficoltà nella lettura di testi tradizionali scritti. Il fumetto, integrando diversi linguaggi, ha permesso di fare acquisire maggiore padronanza nella lingua italiana scritta e orale, fruire di forme espressive non verbali, oltre che di utilizzare le nuove tecnologie della comunicazione.
L’ideazione e la realizzazione dei fumetti ci ha permesso di sviluppare e valorizzare le molteplici forme di intelligenza dei nostri ragazzi (linguistica, logica, visuo-spaziale) e il lavoro cooperativo ha consentito di implementare le competenze interpersonali, socio-emotive e relazionali fondamentali nella società odierna.
Soprattutto questo ultimo aspetto, quello della cooperazione, ha rappresentato la chiave di volta nel nostro lavoro poiché è nella relazione che gli studenti affermano la loro identità, implementano competenze, sviluppano abilità, realizzando a pieno loro stessi.
In un momento storico così particolare in cui spesso preoccupazioni e paure ci accompagnano dentro e fuori le nostre aule, è fondamentale per noi docenti proporre apprendimenti significativi ai nostri studenti trasmettendo loro entusiasmo e facendoci inondare dalla gioia che essi provano di fronte al raggiungimento di un obiettivo.
Noi docenti siamo state veramente soddisfatte del grande impegno e della grande passione che gli studenti hanno profuso in tutte le fasi del lavoro, della loro creatività nello scegliere l’impostazione delle scene e la tecnica di realizzazione dei disegni, della grande collaborazione che hanno mostrato nel lavorare in gruppo, superando le difficoltà e le resistenze iniziali legate alla loro scarsa autostima. Questa esperienza ha, oltretutto, cementato l’affiatamento e la cooperazione tra i docenti del consiglio di classe, ciascuno dei quali ha messo in campo le proprie specifiche competenze e abilità, e ha regalato nuova linfa al rapporto tra docenti e studenti, volti con entusiasmo al raggiungimento dell’obiettivo comune.
Ogni nuova esperienza formativa è una ricchezza per tutti i protagonisti del contesto scuola, soprattutto se si vive con la profonda consapevolezza che ogni vero successo è tale solo se condiviso.
TRAMA SEMPLIFICATA
IL CAVALIERE DEL RE È UN ROMANZO DI FORMAZIONE: descrive l’evoluzione, i cambiamenti e le esperienze del protagonista nel suo passaggio dall’età infantile e adolescenziale a quella adulta. La trama: Protagonista della storia è Daniel. Lui vive insieme a suo padre che è un falegname e al fratello Claudio. Daniel diventa grande amico della principessa Camilla, figlia del re Serafin e, su proposta del re, andrà nel collegio San Giorgio per studiare e diventare cavaliere. Durante l’assenza di Daniel, il re sposa Rosmunda che è una donna perfida e mette in atto un piano per liberarsi di Camilla e del re: la ragazza viene mandata al monastero delle suore e il re viene avvelenato e cade in un sonno profondo. Quindi Rosmunda può governare indisturbata insieme a Tomas, capo delle guardie di re Serafin, che si scoprirà poi essere il fratello di Rosmunda. Quando Daniel torna a casa dopo 12 anni di studio al collegio San Giorgio, il padre e suo fratello gli raccontano tutto quel che è accaduto e quindi Daniel inizia la sua missione per liberare Camilla, risvegliare il re e salvare il regno. Ad aiutare Daniel e suo fratello Claudio ci sono i monaci del convento, il rettore del collegio San Giorgio e gli uomini rimasti fedeli a re Serafin. Dopo moltissime avventure, il re viene risvegliato con una pozione magica e, affacciatosi improvvisamente dal suo balcone, parla al suo popolo e ordina l’arresto della regina e di Tomas che si scopre essere complice di Rosmunda nel folle piano di impossessarsi del regno. Si scopre infatti che Tomas e Rosmunda sono figli di un certo Nil, traditore, che tramava contro il re Felipe, nonno di Camilla. Nil venne ucciso e Tomas fu mantenuto nei suoi studi grazie alla retta che il re Felipe pagava al collegio. Diventato adulto, Tomas decise di vendicarsi contro il re e architettò insieme a sua sorella un piano quasi perfetto. Quasi perfetto perché fu scoperto da Daniel che riuscì a riportare la pace nel regno e alla fine diventerà finalmente CAVALIERE DEL RE, realizzando il suo sogno.