vito nocera
Lo sciopero e’ sciopero e dunque si sciopera.
Ma quello di domani ha una piattaforma fragile e rivolta solo al governo e non a cio’ che un tempo avremmo chiamato “i padroni”.
E’ inevitabile sia così, perché i due sindacati non esprimono la rappresentanza della parte oggi piu’ vasta del mondo del lavoro contemporaneo.
Piccole fabbriche, officine, logistica, piattaforme tecnologiche, precariato diffuso.
Nuovi “operai” che girano il mondo e le citta’, portano pacchi o pizze, manovrano computer, vendono abiti prodotti in Asia, scrivono/scriviamo sulle piattaforme social, fanno l’intelligenza artificiale.
Un magma sociale non unificato.
Una potenziale nuova classe operaia che e’ come fosse in esilio e che nessuno si adopera per far ritornare.
Unendo lavoratori piu’ tradizionali con questi nuovi lavoratori spesso precari, e con studenti e intellettuali. Scienza e Classe.
Varando piattaforme di lotta vere, a partire dal ruolo centrale del salario.
Facendo di Amazon e le altre piattaforme del capitalismo contemporaneo la nostra Mirafiori, la nostra Bagnoli, le nostre officine Putilov.
Simboli del moderno conflitto di classe tra questi grandi contenitori di lavoro vivo diffuso e il capitale.
Lo sciopero di domani non allude a tutto questo.
E poco anche ai nodi dei residui insediamenti fordisti.
Pomigliano chiude per 23 giorni dall’11 dicembre al 2 gennaio
Mirafiori 36 giorni dal 2 dicembre al 7 gennaio
Cassino 16 giorni dal 19 dicembre al 3 gennaio
Melfi 17 giorni dal 21 dicembre al 7 gennaio
Non so dire se e’ il preludio a spostare all’estero altre produzioni ma certo le preoccupazioni dei lavoratori di Stellantis e di quelli dell’indotto sono grandi.
Lo sciopero di domani neppure volendo potrebbe rappresentare tutto questo, non ne ha la forza e forse neppure la volonta’.
Ha nel mirino una modesta manovra finanziaria, ne’ peggiore ne’ migliore, di quelle di questi anni e un po’ di polemica politicista.
Non c’e’ neppure solo l’allusione a questa inedita composizione di classe – oggi su scala globale – che se unificata potrebbe davvero riaprire la partita col capitalismo planetario.
Detto questo, in piena autonomia e con questa visione critica, in piazza domani ci vado.
Ci saranno comunque tante persone, lavoratori seri e combattivi, amici, con i quali parlare e a cui proporre di provare a intraprendere il percorso di inchiesta, ricerca e lotta, qui accennato.
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