La magica storia del presepe, raccontata da Maurizio de Giovanni, uno dei più noti rappresentanti della cultura napoletana nel mondo, sarà un viaggio di parole, musica e suggestioni in uno scrigno prezioso, nel cuore del centro antico partenopeo.
Nella navata principale della basilica del Gesù Vecchio, le parole di un grande autore evocano le atmosfere del presepe mentre cinquanta metri più avanti, gli artigiani di San Gregorio Armeno modellano quella magia nella creta.
Tutto intorno c’è la notte, con il buio che scende sulla città e le luci che risalgono dal porto fin sulla montagna, Napoli si trasforma in un immenso presepe che palpita di vita.
Vuole essere questo lo spettacolo in programma oggi, venerdì 23 dicembre (ore 21), presentato da Il Pozzo e il Pendolo, ‘Quanno nascette ninno’ di e con Maurizio de Giovanni e con Marianita Carfora, Giacinto Piracci, Emiliano De Luca, Francesco Desiato (regia di Annamaria Russo). Iniziativa realizzata con il contributo del Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Altri Natali”.
Il presepe, sottolineano i promotori dell’evento, “con la sua colorata varietà umana, con i suoi messaggi e con i personaggi che, nei secoli, sono diventati parte delle famiglie napoletane.
Il presepe è, insieme, relitto culturale di miti e riti, di cui si è persa perfino la memoria: scrigno di credenze e forme dell’immaginario popolare antico e attuale, abaco variegato di simboli ed allegorie.
Il presepe, nella complessità e varietà delle sue forme e delle sue apparenze, in quel succedersi e intrecciarsi di natura e mito, di realtà e fantasia, è meravigliosamente sregolato e poetico esattamente come la nostra città”.
Così è tutta la città, migliaia di piccole finestre illuminate, apparentemente uguali tra loro, ma ognuna con una sua storia, una sua famiglia, un suo dramma.
Un immenso presepe, su tre livelli, come tradizione comanda: c’è chi piange, c’è chi ama e c’è chi racconta.
fonte (ANSA).