Manifestazione di protesta a palazzo Santa Lucia, sede della Giunta regionale, della Funzione Pubblica Cisl della Campania, per il rilancio e la riorganizzazione della sanità. Con il segretario regionale della categoria Lorenzo Medici che chiede di discutere con le parti sociali i piani per organizzare il settore, anziché definirli al segreto nelle ‘stanze dei bottoni’ al pari di adempimenti burocratici.
“L’emergenza Covid19 – dice Medici – non è finita e non sarà semplice ritornare alla normalità. Ora più che mai argomenti come il piano straordinario di assunzione o l’avvio della medicina territoriale devono essere discussi alla luce del sole. Così come non possiamo permetterci di sbagliare sulla distribuzione dei posti letto di terapia intensiva che dagli attuali 300 dovranno passare a 834 e sull’impiego dei fondi – una somma di 163 milioni di euro – che dovranno rendere la nostra sanità ‘normale’ e non in continua emergenza”.
Quattro i punti al centro della giornata di lotta: la vertenza dei precari da mettere in sicurezza, con la richiesta di una proroga di 2 anni dei contratti a vario titolo in corso e la stabilizzazione definitiva; un piano straordinario di assunzioni di almeno 10 mila unità tra medici, infermieri, operatori e tecnici, in considerazione del fatto che negli ultimi anni sono andati via, e non sostituiti, 13 mila dipendenti; l’attribuzione della premialità al personale che è stato impegnato nell’emergenza-covid, come è stato fatto nelle altre regioni, con l’utilizzo dei 22 milioni riconosciuti per questo alla Campania dal “Cura Italia” e delle altre somme aggiuntive promesse, ma non stanziate, dal presidente De Luca; il rilancio della medicina territoriale, fondamentale per mettere a sistema un settore che, grazie all’abnegazione del personale, ha dimostrato ancora una volta di saper dare risposte, nonostante le ataviche ed oggettive difficoltà.
“Siamo come sempre pronti – conclude Medici – a batterci con determinazione a fianco dei lavoratori per rafforzare il sistema sanitario con gli interventi necessari ed utili a trasformarlo anche sul piano strutturale ed infrastrutturale in modello da seguire nell’intero Paese”.