Superati i centomila vaccinati in Italia in una settimana. Prosegue tra perplessità e polemiche la campagna vaccinale in Italia, che con 109.454 vaccinati è al secondo posto in Europa, dietro alla Germania, per numero di somministrazioni. Ad attaccare il Piano vaccini messo a punto dagli esperti e dal Commissario per l’Emergenza, Domenico Arcuri, è anche la ministra per l’Agricoltura, Teresa Bellanova, che parla di “insufficienza e poca chiarezza”. Ma i ritardi e le problematiche legati alla mancanza di medici, al personale sanitario in ferie e alla carenza di siringhe di precisione mettono in apprensione anche altri membri dell’Esecutivo e i tecnici. Sotto i riflettori è finita la Lombardia, che con il suo 3,8% di vaccinazioni effettuate rispetto alle dosi ricevute è ancora in coda alla classifica sulle somministrazioni. Quella graduatoria è “agghiacciante”, tuona l’assessore alla Salute della Lombardia, Giulio Gallera. I sette governatori leghisti, da Fontana a Zaia passando anche per quelli di Sardegna, Friuli, Calabria, Umbria e Trentino – chiedono in coro di “garantire subito quanto promesso dal governo: personale sanitario per effettuare le vaccinazioni” per non rischiare “di mettere ulteriormente sotto stress un sistema già stremato”. Il Lazio svetta in classifica tra i territori virtuosi con 22.225 vaccinati, è in effetti la regione con il più alto numero di vaccinazioni in assoluto ed anche quella con la più alta percentuale di vaccinati (48,5%) sul numero di dosi consegnate (45.805). Quinta, invece, la Campania con una percentuale del 19,7% di dosi somministrate su quelle arrivate. E intanto è risultata positiva al Covid 19 una dottoressa dell’ospedale Umberto I di Siracusa che era stata vaccinata sei giorni fa a Palermo. Secondo quanto confermato dall’Azienda sanitaria provinciale, era stata una delle prime ad essere sottoposta al vaccino e sabato è stata ricoverata.
Il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, spiega che la protezione immunitaria “è completa solo dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino“.
“Negli articoli scientifici – osserva Locatelli -è chiaramente riportato che anche negli studi clinici si sono infettate persone dopo la prima dose proprio perché la risposta immunitaria non è ancora completamente protettiva. E lo diventa soltanto dopo la seconda dose. Questa è una delle ragioni – conclude – per non abbandonare comportamenti responsabili dopo essere stati vaccinati”.