Pompei: scuola ‘Pascal’, i genitori dicono no a palestra per centro vaccinale.
No all’utilizzo dei locali della palestra del liceo Pascal di Pompei per le vaccinazioni anti Covid. E’ il parere contrario espresso dai genitori degli studenti e contenuto in un documento protocollato al Comune di Pompei e indirizzato al sindaco Carmine Lo Sapio, all’assessore alla Scuola, Michele Troianiello e alla Sanità, Andreina Esposito.
A firmarlo Vincenzo Aiello, presidente del Consiglio d’Istituto.
“Tale notizia ci lascia oltremodo perplessi posto che la nostra attenzione quali genitori – è scritto – è rivolta viceversa ad individuare tutte le attività necessarie a garantire il rientro in presenza in sicurezza dei nostri ragazzi che ormai sono in Dad da circa un anno, salvo pochi giorni di ripresa. Orbene, l’ipotesi prospettata di adibire la palestra del nostro Liceo a centro vaccinale stride palesemente con tale esigenza per una serie di motivazioni”.
Il primo punto è che “distaccare la palestra e l’area ad essa circostante dal resto dell’edificio significa ridurre lo spazio destinato alla evacuazione in sicurezza degli studenti, il che comporterebbe di dover predisporre un nuovo piano di evacuazione e di dover ospitare meno studenti in presenza perché ci sarebbero meno punti di raccolta”.
Inoltre “si perderebbe uno dei varchi destinati allo scaglionamento degli accessi in sicurezza secondo quanto disposto dall’ultimo DCPM e dalle ordinanze regionali, con la conseguenza di dover rivedere il piano organizzativo scolastico frutto di lunga riflessione e condiviso ed approvato dal Consiglio d’Istituto”.
Terzo punto indicato: “pur volendo adottare tutte le precauzioni del caso, anche in presenza di transenne, sarebbe inaccettabile, a nostro avviso, consentire la frequenza dei nostri ragazzi nei locali scolastici in contemporanea con il traffico di persone e mezzi legati appunto all’attività vaccinale. Questo richiederebbe un servizio di vigilanza aggiuntivo che non può certamente essere in capo agli operatori scolastici già oberati dalle attività di sanificazione costante richieste dall’emergenza sanitaria”
(fonte: ANSA)