Una lunga lettera contenente un accorato appello per Casa Borrelli e la Cappella.
A scriverla Lelio Marinò, presidente del comitato Concetta D’Arienzo che da tempo porta avanti una battaglia di alto contenuto civile chiedendo che “venga riaperta la Casa di Riposo Borrelli e l’annessa Cappella”.
“Tale Capa di riposo” – ricorda Marinò nella missiva indirizzata a Santi Giuffrè, neocommissario del comune di Pompei – “fu oggetto di donazione da parte della signora Concetta D’Arienzo che tramite testamento pubblico nel lontano 1928 la lasciava ai poveri di Pompei unitamente a 16 appartamenti e alcuni terreni le cui rendite avrebbero dovuto contribuire al mantenimento dell’ospizio”.
“Da anni molti padroni (o aspiranti tali) cercano in tutti i modi di appropriarsi di questo patrimonio. Su questa amara vicenda non poche denunce sono state inviate alla Procura di Torre Annunziata, al Presidente della Commissione Antimafia, al Prefetto di Napoli, al Procuratore della Corte dei Conti della Campania, all’Anac” – continua il presidente del comitato Concetta D’Arienzo che conclude con una richiesta al commissario.
“Chiediamo nei militi del possibile un suo autorevole intervento” – l’appello rivolto a Santi Giuffrè – ” affinché venga bloccata la demolizione della Cappella adiacente la casa di riposo in attesa di una auspicata riconsiderazione dell’intera vicenda nel senso di mantenimento della struttura (ospizio e cappella) originaria, restituendole la sua alta e nobile funzione sociale”.