Ancora polemica sull’ultimo DPCM. Ieri, in tutta Italia si sono svolte manifestazioni di protesta contro la chiusura alle 18 di bar, pasticcerie e ristoranti imposta dal decreto. Dopo i disordini di Napoli di venerdì notte, le principali città italiane hanno seguito l’esempio. Esercenti in piazza dopo le 18 per far sentire la loro voce. Non sono mancati problemi. A Milano, la manifestazione è sfociata in violenza, mentre a Torino alcuni vandali hanno approfittato per sfondare e saccheggiare una vetrina di Gucci. A Napoli gli esercenti si sono riuniti in piazza Plebiscito e sotto al palazzo della Regione a Santa Lucia. Cori e striscioni, ma niente violenza davanti all’occhio vigile delle squadre anti sommossa. Il sindaco Luigi De Magistris avrebbe dovuto prendere parte alla protesta unendosi ai cittadini, ma poche ore prima del corteo ha smentito. Nelle dichiarazioni rilasciate ai microfoni di Radio24, ha rimarcato la sua opposizione alle limitazioni: “Governo deve cambiare marcia e invece si è fatto trovare impreparato e sta manifestando le stesse misure di marzo – spiega il primo cittadino – questo mi sconcerta perché questo disorientamento si poteva capire all’inizio ma ora siamo a ottobre”. Intanto, a partire dalle 18, il centro storico di Napoli si è spento un po’ alla volta seguendo il ‘coprifuoco’. Qualcuno ha chiuso prima delle 18, e c’è chi, invece, ha deciso di non chiudere, per protesta. Ma l’iniziativa di singoli che non ha trovato consensi nei locali vicini. La situazione è aggravata anche dall’ultimo chiarimento pubblicato dal Presidente della Campania De Luca, in cui è stabilito che anche l’asporto è consentito solo fino alle 22.30. Urgono misure per contenere le perdite dei tanti esercenti costretti a chiudere. Il premier Conte ha annunciato che in giornata si svolgerà il consiglio dei ministri per approvare e firmare il decreto ristori per decidere sussidi ed interventi economici per le categorie colpite dalle chiusure. I ristori a fondo perduto saranno il “pezzo forte” del decreto in lavorazione e arriveranno “in tempi record entro il 15 novembre”, avrebbe inoltre detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nel corso dell’incontro con le categorie. Il nuovo intervento a fondo perduto avrà un funzionamento legato al meccanismo già utilizzato con il decreto Rilancio di aprile. Ci saranno anche “sostegni specifici per turismo e somministrazione”, cioè bar, ristoranti, pub. “Il governo si assume le proprie responsabilità – annuncia Conte – ed è giusto che il suo operato sia sindacato e sottoposto a critiche, ma se perdiamo di vista l’obiettivo di marciare tutti insieme nella stessa direzione per uscire dalla pandemia, rischiamo di aggravare la situazione nel Paese”. Intanto, la Farnesina ha raccomandato a tutti i connazionali di evitare viaggi all’estero se non per ragioni strettamente necessarie. Sul suo sito, fa anche presente che considerato l’alto numero dei contagi in molti Paesi europei, non si possono escludere future ulteriori restrizioni agli spostamenti che rischierebbero di complicare eventuali rientri in Italia.