Parte a rilento la campagna di vaccinazione con Astrazeneca: le prime 249mila dosi consegnate all’Italia sono state tutte distribuite ma le somministrazioni non sono ancora cominciate. Solo poche Regioni inizieranno mentre la maggior parte definirà il programma nel fine settimana o ancora più avanti. Un weekend che dovrebbe coincidere con la prima scelta ‘operativa’ del presidente incaricato Mario Draghi, se avrà sciolto la riserva e giurato al Quirinale: prorogare o meno il divieto di spostamento tra le Regioni, che scade il 15 febbraio. Alla base della falsa partenza ci sono sostanzialmente una serie di nodi politici irrisolti, come conferma la nota delle Regioni con la quale si chiede un “tavolo tecnico paritetico” al ministro uscente Roberto Speranza per “sgomberare il campo dalle incertezze che stanno creando difficoltà all’andamento della campagna”. Ma ci sono anche problemi organizzativi, visto che ogni regione sta andando per conto suo, che confermano quanto lo stesso Draghi ha sottolineato nei colloqui con i partiti: la necessità di rivedere tutta la logistica e la gestione della campagna vaccinale, anche in vista del prevedibile aumento delle dosi destinate al nostro paese nelle prossime settimane, e di far finalmente partire la piattaforma informatica e il call center per la gestione delle prenotazioni e il monitoraggio in tempo reale dell’andamento delle somministrazioni.