Per la prima volta l’equipe del primario Raffaele D’Ambra ha utilizzato una tecnica innovativa ed alternativa rispetto a quelle tradizionali

Dopo una prima fase di addestramento su cadaver lab e live surgery presso centri specializzati, l’equipe del dottor Raffele D’Ambra primario di ortopedia all’ospedale di Sorrento – Asl Napoli 3 Sud – è riuscita ad eseguire anche nella struttura ospedaliera sorrentina una nuova tecnica di accesso chirurgica all’anca su tre pazienti.

Un intervento che per la prima volta (grazie anche all’ausilio di uno strumentario chirurgico appositamente disegnato) ha visto l’utilizzo di una modalità innovativa ed alternativa rispetto a quelle tradizionali.

Un approccio descritto nel 1881 dal chirurgo tedesco Carl Hueter, poi ripreso e messo a punto nel 2005 nella sua versione mininvasiva. Approccio mininvasivo non soltanto per l’incisione cutanea di soli 8 cm.

Questi i principali vantaggi della tecnica:
• il chirurgo raggiunge l’articolazione dell’anca senza danneggiare, incidere o sacrificare alcun muscolo;
• non danneggiando i muscoli dell’anca la ripresa funzionale è più rapida e più fisiologica, al punto che in alcuni casi il paziente può alzarsi anche dopo alcune ore dall’intervento;
• scarse perdite ematiche per cui i pazienti in buone condizioni fisiche e soprattutto giovani, possono anche non usufruire di emotrasfusione;
• è possibile operare in contemporanea entrambe le anche nello stesso paziente in una unica seduta operatoria.

“Sono ormai 17 anni che dirigo l’ortopedia dell’ospedale di Sorrento – spiega il primario D’Ambra – e posso dire con orgoglio che sin dal primo giorno il mio obiettivo principale è stato quello di garantire per i pazienti le tecniche chirurgiche all’avanguardia realizzabili in un piccolo ospedale. L’artroscopia, la protesizzazione del ginocchio computer assistita, la ricostruzione dei legamenti del ginocchio in artroscopia, la protesizzazione della spalla, ma anche l’introduzione di tecniche avanzate applicate alla traumatologia delle grosse e delle piccole articolazioni (spalla, gomito, polso, caviglia). Siamo anche i primi in Campania ad adottare una tecnica mininvasiva importata dagli Stati Uniti per le riparazioni chirurgiche del tendine di Achille”.

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