Ombre sul voto del 14 e 15 maggio: interrogazione al ministro Matteo Piantedosi. A puntare l’indice contro i candidati al consiglio comunale di Torre del Greco che hanno pendenze con la giustizia, è l’onorevole Arturo Scotto. In una interrogazione parlamentare, il deputato del Partito Democratico chiede al ministro degli Interni di fare chiarezza per garantire il regolare svolgimento della competizione elettorale.
Scrive Arturo Scotto: “Torre del Greco è saltata agli onori della cronaca per le varie inchieste di compravendita di voti che sono partite dopo le elezioni del 2018 e che sono già state oggetto di varie interrogazioni parlamentari nella passata legislatura”.
“Durante questa campagna elettorale”, aggiunge l’onorevole, “ex consiglieri comunali indagati per compravendita dei voti risultano impegnati a sostegno della candidatura dell’ex sindaco Borriello; in particolare si segnala che un ex consigliere comunale, tuttora sotto processo, risulta essere candidato direttamente nelle liste, mentre vi è una persona che ha patteggiato una condanna di 2 anni e 10 mesi per voto di scambio che parrebbe coinvolto in maniera abbastanza diretta. Costui, infatti, non risulta candidato, ma risulta candidata la coniuge che utilizza il cognome come «detto» dell’ex consigliere comunale condannato per voto di scambio”.
“Ad avviso dell’interrogante questa strategia, unitamente al fatto che la città risulta tappezzata di manifesti, sembra uno stratagemma per intercettare un voto di una persona che risulta condannata”.
“Alla luce dei fatti e sulla scorta delle inchieste e delle condanne, quali iniziative”, chiede Arturo Scotto al ministro Matteo Piantedosi, “intenda intraprendere al fine di garantire un corretto e limpido svolgimento del voto e se non ritenga di potenziare la presenza delle forze dell’ordine nei pressi dei seggi, soprattutto quelli più sensibili in cui si sono verificate criticità”.