Chiusure dei ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie alle 18 nei giorni feriali e la domenica. Stop a cinema, teatri, casinò, sale scommesse. Stop a palestre, piscine, centri benessere e centri termali. Sospese anche le feste dopo i matrimoni. Sono queste alcune delle misure principali del nuovo Dpcm restrittivo firmato sabato notte dal Presidente del Consiglio Conte. II decreto resterà valido fino al 24 novembre. Una chiusura totale dei ristoranti dopo le 18, quindi. Una doccia fredda per tutti gli esercenti che da maggio ad oggi avevano investito per adattare i locali alle normative anti contagio. Sarà consentita, comunque, la consegna a domicilio. E’ fatto divieto, invece, di consumare cibi e bevande per strada. Ai tavoli dei ristoranti potranno sedere al massimo quattro persone, se non conviventi. Serranda abbassata, nuovamente anche per cinema, teatri e sale da concerto. Colpo di grazia per il mondo della cultura che non ha potuto beneficiare di alcuna ripresa negli ultimi mesi a causa del distanziamento sociale e dei costanti stop agli eventi. Fermo anche per le palestre e per qualunque altra attività sportiva dilettantistica o amatoriale. Nessun divieto per i professionisti, salvando quindi il Campionato di calcio. E’ possibile allenarsi solo da soli ed all’aperto. Per quanto riguarda le scuole il Governo fa marcia indietro dopo aver sostenuto a più riprese, nelle scorse settimane, la necessità di continuare le lezioni in presenza. La didattica a distanza potrà essere utilizzata anche per il 100% dei corsi in ogni istituto. Salvi invece i concorsi pubblici e privati, ma restano forti dubbi sulle modalità in cui potranno essere svolti. A conferma di ciò, fioccano i bandi che rinviano date e calendari di concorso per mesi. Resta la “raccomandazione” ad uscire solo per ragioni di necessità e a non in invitare a casa amici e parenti. Confermata anche la possibilità per le Regioni di adottare, se lo ritengono opportuno, norme più restrittive. Ed infatti non è mancata una nuova ordinanza del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per adattare la normativa regionale al nuovo DPCM. Fermo quanto disposto a livello nazionale, sul territorio campano resta il coprifuoco a partire dalle ore 23. Resta, quindi, il divieto di spostarsi durante la notte anche restando all’interno del proprio Comune. Invariato anche il divieto di allontanarsi alla propria provincia. Le scuole restano chiuse in Campania, salvo per i bambini da 0 a 6 anni e gli asili.