Governo ancora a lavoro sul DPCM che dovrebbe essere pubblicato in giornata e contenere le regole per aprile. Si cerca un meccanismo che potrebbe consentire un margine per le aperture intorno al 20 aprile per le Regioni che abbiano dati di contagi particolarmente bassi. Non dovrebbe esserci un automatismo per gli allentamenti, che potrebbero riguardare attività come bar e ristoranti. L’ipotesi è quella di consentire le aperture a pranzo. Vietate le zone gialle per tutto il mese di aprile: i tecnici hanno decretato che le misure previste per quelle zone hanno dimostrato “una capacità di contenere l’aumento dell’incidenza ma non la capacità di ridurla”. L’Italia sarà dunque tutta rossa o arancione fino a fine mese. Discusso anche l’obbligo di vaccinarsi non solo per i medici a stretto contatto con i malati ma per tutto il personale che lavora in strutture sanitarie: infermieri, operatori sociosanitari, dipendenti di Rsa e studi privati. Il decreto indicherà anche delle sanzioni per chi rifiuta il vaccino: non ci sarà il licenziamento ma la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia. Quando si raggiungerà l’immunizzazione di massa o si registrerà un calo importante della diffusione del virus, la sanzione verrebbe revocata. Nel decreto ci sarà anche lo ‘scudo penale’ per i somministratori, limitando la punibilità ai soli casi di colpa grave. Viaggi blindati a Pasqua, con quarantena obbligatoria al rientro per tutti gli italiani che decideranno di passare le vacanze in un altro paese europeo. La decisione è già stata presa con un’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, concordata con il presidente del Consiglio Mario Draghi. E’ stabilito che fino al 6 aprile “tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei 14 giorni antecedenti all’ingresso in Italia in uno o più Stati e territori” dell’Ue sono obbligati a “sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e ad un periodo di 5 giorni di quarantena”, al termine del quale sarà necessario effettuare un tampone rapido o molecolare. Di sicuro dal 7 di aprile non si tornerà a spostarsi tra le regioni. Il divieto verrà prolungato e la mobilità sarà consentita solo per motivi di salute, necessità e urgenza. Si potrà inoltre sempre raggiungere la propria residenza, domicilio o abitazione, nelle quale rientrano anche le seconde case, comprese quelle in zona rossa. A patto che siano di proprietà o in affitto con un contratto lungo firmato prima del 14 gennaio. Un’altra delle principali novità del decreto riguarda le scuole. Si tornerà in presenza anche nelle zone rosse fino alla prima media mentre in quelle arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%. E potrebbe essere anche prevista l’indicazione che impedisce alle Regioni di emanare misure più restrittive e chiudere le scuole. Nel decreto, infine, ci sarà una norma per sbloccare tutti i concorsi nella Pubblica amministrazione, compreso quello per i magistrati, dopo il via libera del Comitato tecnico scientifico al protocollo messo a punto dal ministero della Funzione Pubblica. Si potranno fare i concorsi a patto che si svolgano su base regionale e provinciale, evitando dunque lo spostamento dei candidati da una regione all’altra, e, dove possibile “in spazi aperti”.