Natale al tempo del Covid. Tutta Italia si prepara a delle festività natalizie atipiche, caratterizzate dal distanziamento sociale e dalla paura del virus. Ricordiamo cosa è permesso fare nei giorni di festa.
Durante le feste di Natale, dal 24 al 27 dicembre, tutto il paese sarà blindato in zona rossa. Vietati gli spostamenti fuori e all’interno del proprio Comune. Chiuse le attività commerciali non essenziali, mentre alimentari, tabaccherie e farmacie potranno restare aperti solo per mezza giornata. Sarà sempre possibile andare a trovare parenti e amici, nel limite massimo di due persone oltre ai minori di 14 anni, alle persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono, anche in un comune differente da quello di residenza o domicilio, purché si trovi nella stessa Regione. Lo spostamento è consentito una volta al giorno, tra le 5 e le 22. Quindi si potrà anche pranzare o cenare con altre persone, pur rispettando il limite di due invitati, ma bisognerà ritornare a casa entro l’inizio del coprifuoco.
Chiusure e limitazioni che hanno suscitato dubbi e polemiche. L’apertura alle visite ad amici e parenti potrebbe, di fatto, vanificare tutte le altre misure. E’ impossibile controllare, abitazione per abitazione, quanti siano gli invitati o i posti a tavola. La prevenzione resta nelle mani degli agenti che dovranno pattugliare le strade negli orari critici, ma la regolamentazione sui due invitati è così generica che è impossibile evitare trasgressioni.
Polemiche anche sulle chiusure, soprattutto in Campania. La nostra regione era diventata zona gialla nei giorni scorsi, per decisione del ministro Speranza. Un allentamento delle misure subito bloccato dal Governatore De Luca, che con l’ordinanza n. 98 ha imposto, comunque, la zona arancione. A pagarne le spese soprattutto ristoranti e bar, a cui, aggiuntivamente, è stato imposto l’obbligo di non poter vendere bevande d’asporto, finanche il caffè, dopo le ore 11 del mattino. Una stangata nei giorni in cui tali esercizi commerciali potevano risollevarsi un minimo economicamente dopo mesi di chiusura.
Inoltre, le chiusure imposte dal Governo per i giorni festivi, scelte per evitare assembramenti per le strade, stanno suscitando l’effetto contrario. Tante persone si sono riversate in strada nei pochi giorni più “liberi” per effettuare gli acquisti di Natale, la spesa per pranzi e cenoni e qualche brindisi clandestino. Una situazione che in molte zone è parsa completamente fuori controllo, con traffico in tilt e marciapiedi stracolmi. Forse, consentire le aperture nei festivi avrebbe alleggerito e dilazionato il flusso di persone in strada nei giorni precedenti.
Tutto questo in un periodo in cui il virus sembra, nuovamente, rallentare. In Campania la percentuale di positivi sui tamponi effettuati è scesa molto al di sotto del 10%, anche l’indice RT si è abbassato. Dati riscontrati anche nei Comuni del Vesuviano, dove i contagi diminuiscono giorno per giorno a fronte di un costante aumento dei guariti. La paura è che le trasgressioni, inevitabili durante queste festività, possano invertire nuovamente la tendenza, acuendo l’emergenza sanitaria.