Domenica 9 febbraio, dalle ore 11:00 alle ore 14:00, gli attivisti e le attiviste di Napoli Animal Save e Salerno Animal Save si riuniranno davanti alla Boutique Louis Vuitton di Via dei Mille a Napoli per protestare contro l’utilizzo di pelli e pellicce animali da parte del marchio per la produzione di accessori di alta moda.
L’evento mira a sensibilizzare il pubblico e i consumatori sui gravi problemi etici e ambientali legati all’uso di materiali di origine animale nell’industria della moda. Durante la manifestazione, verranno esposti cartelli informativi e distribuiti volantini per spiegare le motivazioni della protesta.
Ogni anno milioni di animali, tra cui visoni, volpi, cincillà, coccodrilli e pitoni, vengono allevati e uccisi in condizioni disumane per produrre pellicce e pelli destinate all’industria della moda. Questi animali trascorrono la loro vita in gabbie anguste, privati di ogni forma di benessere, per poi essere brutalmente uccisi con metodi cruenti.
A livello ambientale, l’impatto della produzione di pellicce è devastante: la produzione di 1 kg di pelliccia di visone genera un’impronta di carbonio 31 volte superiore a quella del cotone e richiede un consumo idrico 104 volte maggiore rispetto all’acrilico. Anche la lavorazione delle pelli esotiche comporta gravi rischi ambientali e condizioni di lavoro insalubri per gli operatori.
Nonostante le dichiarazioni pubbliche del marchio riguardo all’impegno per la sostenibilità, Louis Vuitton continua a commercializzare prodotti realizzati con materiali di origine animale.
Questa contraddizione tra dichiarazioni e pratiche aziendali solleva dubbi sull’autenticità degli impegni presi verso un futuro più sostenibile ed etico.
Gli attivisti chiedono a Louis Vuitton di abbandonare l’uso di pellicce e pelli animali, seguendo l’esempio di numerosi altri brand che hanno già adottato materiali cruelty-free e sostenibili. “La moda può essere innovativa, elegante e rispettosa della vita. Non c’è più spazio per la sofferenza nelle boutique di lusso”, afferma Marina, una delle attiviste.