I danni della pandemia da Covid-19 non sono solo sanitari ed economici, ma l’emergenza ha messo in luce una crisi sociale sempre più grave. Molte persone con bisogni delicati si sono trovate sempre più sole, sempre più in balia degli eventi, abbandonate da un sistema focalizzato sulla crisi sanitaria degli ultimi mesi.
E’ la drammatica situazione di una donna di Torre del Greco e di suo figlio. Il giovane, 32 anni, soffre di gravi disturbi psichiatrici, psicosi a causa delle quali “Sente voci, voci che io non capisco”, ci racconta la madre. Visite specialistiche e medicine (molto costose) riescono a far zittire quelle voci e calmare il giovane. Quando le due cose mancano, il ragazzo diventa ingestibile e cerca altro, come la cocaina, per alleviare la sofferenza. Dipendenza che ha condizionato la sua vita e contro la quale la madre lotta da anni. Lei cerca di guidare il figlio nonostante una separazione non facile dal padre ed una forte depressione, ma l’emergenza sanitaria ha messo in crisi la famiglia.
Il medico di base della famiglia era il dott. Mirco Ragazzon, professionista torrese morto a causa del Covid all’inizio della seconda ondata pandemica. Era lui a prescrivere le costose medicine di cui necessita il ragazzo o le visite mediche specialistiche. L’ASL ha provveduto ad affidare la famiglia ad un’altra dottoressa, ma, a detta della madre, sono settimane che il medico è irreperibile.
Così è iniziato il calvario per mamma e figlio: nessuno riesce a scriverle una prescrizione valida e l’emergenza sanitaria rende difficoltoso per loro anche solo accedere ad una struttura ospedaliera pubblica. La famiglia, già in una situazione economica precaria, non può permettersi di pagare anche visite private. “Ieri sera sono andata alla guardia medica del Bottazzi sperando che li potessero prescrivere le medicine di cui ha bisogno mio figlio – ci ha raccontato – ma senza farmi entrare, dal citofono, mi hanno spiegato di non poterlo fare”.
Un’incertezza che, come ci ha spiegato, stanno vivendo tante famiglie come la sua: “Ragazzi autistici, con disabilità gravi, in condizioni peggiori di mio figlio, vengono ignorati. Un’altra mamma, un’amica con cui condividevo la stessa battaglia è stata uccisa dal figlio poche settimane fa. Ora il ragazzo è in arresto per omicidio, ma come mio figlio era stato lasciato solo con tutti i suoi problemi, senza ricevere alcun aiuto”.
Il grido di aiuto di una madre che, da mesi, combatte solo per una cosa: non far diventare suo figlio un invisibile, mentre gli occhi delle ASL, delle autorità cittadine e del mondo intero sono puntati sull’emergenza Covid-19.