Sono 180 i finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli che stanno eseguendo, tra Campania, Puglia e numerose altre regioni del territorio nazionale, un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali e reali emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica partenopea nei confronti di 6 soggetti (tutti agli arresti domiciliari), gravemente indiziati di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale.
Il danno provocato all’Erario ammonta a oltre 27 milioni di euro.
Molto efficace la sinergia con l’Agenzia delle Entrate di Napoli, dalle cui segnalazioni erano emersi indizi riconducibili a un complesso meccanismo di frode fiscale.
I successivi approfondimenti – delegati dalla Sezione Criminalità Economica della Procura di Napoli agli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli – hanno condotto alla ricostruzione di un sodalizio criminale composto da professionisti, affaristi, mediatori e prestanome, artefici del sofisticato sistema fraudolento di indebite compensazioni.
La compensazione tributaria consiste nella possibilità riconosciuta al contribuente di utilizzare i propri crediti nei confronti dell’Erario per il pagamento di eventuali debiti nei confronti dello stesso.
Proprio sfruttando le possibilità offerte dalle compensazioni, il sodalizio si sarebbe reso protagonista di un ampio fenomeno di evasione che prevedeva, in primis, la creazione di falsi crediti IVA in capo a società “cartiere”, amministrate da compiacenti prestanome.
Quei crediti, venivano riportati nelle dichiarazioni IVA e muniti del visto di conformità da parte di consulenti fiscali compiacenti; in molti casi sono stati anche ceduti per essere utilizzati in compensazione anche da parte di altre società fuori dall’organizzazione.