Pregiat.mo dott. Coletta,

la città di Torre del Greco, quarta città della Regione Campania, che mi onoro di amministrare, è una realtà dall’antichissima vocazione marittima, grazie all’arte e alla maestria dei suoi cittadini che, ovunque nel mondo, hanno saputo onorarne il nome e la tradizione.

Rappresenta, infatti, per numero di matricole annue e di uomini che scelgono – sempre più numerosi – le vie del mare, e, la vita di mare, il secondo comparto marittimo d’Italia, avendo offerto, sempre, alla Nazione intera la primizia della propria virtù marinaresca.

Un’economia, pertanto, fondata prevalentemente sul mare, tale da consentire alla città di svilupparsi, nel corso degli anni, come uno dei maggiori poli armatoriali nazionale ed internazionale.

Una città, contestualmente, che oggi vive, purtroppo, una profonda crisi economica, iniziata come noto da cronache di stampa e notizie di settore giunte alla ribalta del Paese, con il tracollo del colosso armatoriale della “DE.IU.LE.MAR Società di Navigazione”, nel 2012; un evento che ha fortemente segnato la vita di ben tredicimila famiglie legate alle attività di quegli armatori.

Oggi, a brevissima distanza da quegli avvenimenti, una nuova e terribile notizia potrebbe –laddove confermata nei fatti – minacciare la sussistenza di ulteriori nuclei familiari, scuotendo ancora una volta la già precaria economia della città di Torre del Greco.

Mi riferisco, nello specifico, a quanto attualmente sotto attenzione mediatica e di stampa, ovvero, la delicata questione del “Gruppo Onorato” – Tirrenia c.i.n. , Moby e Toremar– a seguito delle vicende legate al blocco della contrattazione per la vendita di alcune navi tra Moby e la compagnia di navigazione danese DFDS , a seguito di problemi, sollevati dall’Istituto bancario Unicredit. Una situazione, questa, particolarmente complessa ed articolata che rischia di compromettere il lavoro di circa 6.000 unità, la maggior parte delle quali di Torre del Greco, e del bacino vesuviano.

La presente, pertanto, per esprimerLe non soltanto il mio personale rammarico, e, al contempo manifestare la mia vicinanza e solidarietà ai lavoratori tuti coinvolti in questa vicenda; ma soprattutto per rappresentarLe la mia doverosa preoccupazione, da sindaco e primo amministratore della comunità cittadina, anche sulla scorta dei recentissimi accadimenti di ordine pubblico che nelle ultimissime ore stanno investendo la città.

E’ una situazione della quale bisogna tenerne doverosamente il polso, cercando, nell’esercizio dei rispettivi e singoli ruoli, di contemperare tutti i legittimi interessi in campo al fine di tracciare una soluzione che possa soddisfare tutti.

Certo, pertanto, di incontrare la Sua particolare ed attenta sensibilità, e, fiducioso in un Suo intervento innanzi alle massime e superiori autorità politico-istituzionali, presso le quali vorrà farsi portavoce della presente istanza, l’occasione mi giunge particolarmente gradita per salutarla con Cordialità.

dott. Giovanni Palomba

 

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