Secondo la leggenda, Barbara di Nicodemia, in Bitinia, fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomita fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscuro (228 d.C. circa), successivamente incenerito da un fulmine o da un fuoco venuto dal cielo come punizione divina per l’omicidio.
La leggenda spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo, presso ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicodemia, è presente sulle pareti un’immagine della Santa, perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri denominati in suo onore “Santa Barbara”.
Di fatto, la Santa è divenuta la patrona di numerose professioni militari (artiglieri, artificieri, genio militare) e di tutto ciò che riguarda il lavoro in miniera e dei vigili del fuoco.
Per la Marina (di cui fu confermata patrona da Pio XII con il “breve pontificio” del 4 dicembre 1951), la Santa fu scelta, in particolare, perché simboleggiante la serenità del sacrificio di fronte a un pericolo inevitabile.
Il 4 dicembre di ogni anno donne e uomini della Marina Militare e quanti operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente la loro Santa Patrona. E’ tradizione, infatti, a bordo delle navi e presso tutti gli enti e i comandi della Forza Armata commemorare la ricorrenza di Santa Barbara.
Giovedì 5 dicembre, presso il Pontificio Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei (Na), l’ordinario militare per l’Italia, S.E. Mons. Santo Marcianò, ha officiato la messa solenne in occasione del Precetto natalizio interforze. Durante la cerimonia è stata commemorata Santa Barbara, patrona della Marina Militare, dei Vigili del Fuoco e dell’Arma di Artiglieria e del Genio dell’Esercito.
La celebrazione è stata organizzata dal Comando Logistico della Marina Militare, in qualità di Comando di Presidio Militare Interforze, retto dall’ammiraglio di squadra Salvatore Vitiello, che ha sede della città di Napoli.
Il precetto interforze testimonia un autentico momento di comune fede, d’incontro e di collaborazione tra Istituzioni, Enti e Associazioni, chiamati a garantire la salvaguardia degli interessi fondamentali dello Stato e il soccorso di chi versa in situazioni di grave pericolo. A rendere solenne e ancor più suggestiva la funzione eucaristica è stata la presenza della Fanfara del X Reggimento Carabinieri della Campania.