ciarambino
La responsabile nazionale sanità: “Campania unico caso con troppi passaggi e coinvolgimento del 118, se ne occupino direttamente le Asl” 
“In queste ore siamo sommersi da segnalazioni di cittadini che, nonostante presentino tutti i sintomi del contagio da Covid-19 e nonostante la richiesta di tampone parte dei loro medici di base, attendono fino a oltre 7 giorni per l’esame del tampone a domicilio. Casi gravissimi di giovani o anziani, se non di intere famiglie anche con bambini piccoli, che hanno atteso o che ancora attendono a casa per giorni e giorni con febbre alta, tosse acuta e problemi respiratori. Un fenomeno certamente riconducibile, oltre che alla carenza di tamponi, a una procedura farraginosa che caratterizza soltanto la Campania. La nostra è infatti l’unica regione nella quale un potenziale contagiato è tenuto a contattare il medico di base o la guardia medica che, dopo consulto telefonico, invia le richieste di tampone al Dipartimento di prevenzione dell’Asl, che a sua volta le rigira al 118 che dovrà ottemperarvi assieme alla gestione delle emergenze ordinarie. In altre regioni è lo stesso Dipartimento d’igiene che, presa in carico la segnalazione, dispone immediatamente il tampone domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle e responsabile nazionale sanità Valeria Ciarambino.
“Ci facciamo portavoce degli appelli disperati di tantissimi cittadini e di medici e operatori del 118, affinché anche la Regione Campania adotti le stesse pratiche in uso in tutte le altre regioni, introducendo una procedura più agile che eviti troppi passaggi, consenta di effettuare più tamponi e, nel contempo, non sovraccarichi ulteriormente il lavoro degli operatori del 118. Un intervento per tampone Covid, tra il raggiungimento del paziente, il trasporto dei tamponi al centro infettivologico, le fasi di vestizione e svestizione degli operatori e la successiva sanificazione del mezzo, tiene impegnati ambulanza e personale a bordo per circa 3-4 ore. Tempo sottratto agli interventi di urgenza sui pazienti contagiati che necessitano di ricovero, e agli interventi urgenti, alcuni anche di una certa gravità come casi di infarto o di ictus per i quali il fattore tempo è determinante”.
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