Lettera aperta alla regione Campania sui disservizi dei trasporti pubblici locali nell’area vesuviana.
Siamo i cittadini e le cittadine, le associazioni e i volontari delle città a cavallo fra la provincia di Napoli e Salerno, l’area vesuviana.
Scriviamo questa lettera in seguito al gravissimo evento delle scorse settimane inerente la chiusura della tratta della linea Eav Circumvesuviana Napoli-Poggiomarino, che attraversava tutta la zona sopracitata.
Spontaneamente ci siamo incontrati per discutere del disagio che una tale scelta ha provocato.
Discutendo abbiamo constatato però che questo è soltanto l’ultima di una serie di scelte poco a vantaggio scellerate ai danni della popolazione nella gestione del trasporto pubblico, l’ennesima che fa emergere l’indirizzo in merito al diritto alla mobilità nella nostra regione: un privilegio, un modo per fare profitto.
Infatti negli ultimi anni, sebbene strumenti di commissariamento e finanziamenti nazionali ed europei, sono stati sempre più i mezzi di trasporto che vengono ridotti o eliminati perché da voi considerati inutili.
Ovviamente questo non succede a tappeto su tutto il territorio regionale, ma sono soprattutto le aree di periferia o di passaggio fra un capoluogo di provincia all’altro che subiscono questo abbandono.
La linea Napoli Poggiomarino infatti era evidente strumento utilissimo per i moltissimi pendolari che si spostano fra i paesi della zona e verso le città di Napoli. Diversamente le aree ad alta densità turistica subiscono sempre di più un trattamento diversificato, con un interesse strategico chiaro nell’investire in queste zone per trarne guadagni ingenti.
Questo non significa che nelle zone turistiche i servizi siano bastevoli, ma sono sempre i privati a trarre guadagno da una mobilità settorializzata e basata sulla gentrificazione dei nostri territori, dove alcune località centri di interessi acquistano ottengono maggiori servizi a discapito delle periferie.
Le politiche di trasporto pubblico dovrebbero agire in sensi diametralmente opposti, garantendo accessibilità sostenibile ecologicamente ed economicamente in tutte le aree urbane e suburbane, soprattutto nelle zone a basso reddito e rendita economica, dove la popolazione raggiunge alti livelli di pendolarità.
Vogliamo una programmazione del servizio complessivo che sappia tutelare il lavoro e la formazione come allo stesso modo come tutelate il turismo o gli interessi privati.
C’è bisogno che la Regione si attivi su questo come ente istituzionale dalla parte dei cittadini e delle cittadine, lavorando affinché il trasporto e le infrastrutture dello stesso siano funzionanti e accessibili a 360 gradi nonostante le possibili difficoltà di parte.
Questo significa finanziamenti mirati su singole tratte e soprattutto sulle aree periferiche e abbandonate.
Significa politiche assunzionali che rispettino i turnover aziendali, nuovi treni e autobus, anche una maggior sensibilizzazione all’utilizzo del trasporto pubblico.
Servirebbero attenzioni e voglia di mettere al centro nuovi paradigmi, questo è ciò che chiediamo al presidente Vincenzo De Luca ed alla Giunta Regionale della Regione Campania.
Trasporto pubblico e accessibile per tutti e tutte, ecosostenibile e capillare: che risponda ai bisogni della popolazione, non ai soldi degli investitori!