“L’Avvocatura non può sentirsi ospite nella propria casa”. Non usa giri di parole Gennaro Torrese, presidente dell’Unione regionale dei consigli dell’ordine della Campania, nel denunciare lo stato in cui si sono venuti a trovare i professionisti impegnati nel campo della Giustizia nonostante il Governo abbia anticipato la fine della fase 2 allo scorso primo luglio, stante il favorevole e generalizzato affievolimento della forza virale dell’epidemia da Covid-19.
Torrese ha riunito l’ufficio di presidente dell’Unione per redigere un documento, concordato con tutti e dieci i consigli dell’ordine degli avvocati regionali, in cui è scritto come “la Giustizia e anche la scuola, due cardini fondamentali di qualsiasi evoluta e democratica nazione, sono invece ancora fermi al palo colpevolmente”.
“Tutto ciò è intollerabile – prosegue Torrese, che firma il documento di tre pagine insieme al segretario dell’Unione regionale dei consigli dell’ordine della Campania, Argangelo Urraro – e verrà denunciato in ogni sede, spiegando ai cittadini le cause e le responsabilità di tali omissioni che hanno ridotto la giustizia al collasso, sommando i ritardi di questi quattro mesi di blocco ad una già consistente arretrato”.
La classe forense campana si ribella a condizioni che ritiene non più tollerabili, con il mondo della Giustizia che “ormai sembra proiettato – sottolinea Gennaro Torrese – verso una ripresa a settembre e ciò senza che si sia minimamente intervenuti per l’implementazione dei servizi telematici, in specie presso gli uffici dei giudici di pace, e senza che sia stato predisposto un piano di alfabetizzazione digitale del personale e/o di formazione”.
Da qui l’Unione formula una serie di richieste: dal libero accesso agli avvocati in tutte le strutture giudiziarie campane alla fruizione per gli stessi di tutti i servizi giudiziari in tutte le giornate della settimana, ma anche che vengano celebrate tutte le udienze fissate nel mese di luglio sui ruoli di tutti i giudici, di ogni ordine e grado, in particolare presso gli uffici del Giudice di pace. “Che vengano – sottolinea il presidente – in concreto evase le migliaia di pratiche di liquidazione di patrocinio a spese dello Stato e che vengano accelerati gli adempimenti burocratici per i provvedimenti di pagamento e di distribuzione di somme derivanti da procedimenti esecutivi e fallimentari”.
L’Unione regionale, “all’esito di un breve periodo di osservazione, laddove le richieste non trovassero immediato accoglimento” valuterà “ulteriori e più incisive forme di protesta”