Inaugurato, ieri sera, il presepe ‘Incurabili pastori e guaritori ciarlatani’ nella sala del Lazzaretto dell’ex Ospedale della Pace in via dei Tribunali a Napoli.
L’esposizione che affianca la mostra sulla storia delle malattie infettive e dei vaccini è visitabile nei giorni di martedì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.30 alle 13.30.
La serata è stata aperta da brani degli alunni del Liceo musicale Margherita di Savoia di Napoli e dalle spiegazioni degli alunni dell’ Isis Elena di Savoia.
Ad inaugurare il presepe, con cento pastori malati, speziali, cerusici e medici in costumi settecenteschi, il prof. Gennaro Rispoli direttore scientifico del Museo delle Arti Sanitarie di Napoli: “Il nostro presepe racconta non solo la Natività ma pastori che animano un’antica corsia del lazzaretto e abbiamo coinvolto artigiani, collaborando con loro, per una visione scientifica del manufatto.
Al posto dell’osteria, ci abbiamo messo una sala operatoria del ‘700 in cui si praticava un’amputazione molto frequente in quel tempo.
Queste figure sono l’occasione per raccontare uno storytelling ai visitatori per farli entrare nello spirito di una scienza in cammino che, per quanto approssimativa e imperfetta, ha raggiunto nei nostri ospedali a cavallo tra ‘700 e ‘800 una espressione altissima della ricerca medica.
Sono pezzi molto descrittivi e i pastori, tra i quali sifilitici, lebbrosi, ci raccontano che mostrare la piaga in realtà è l’unico modo per poi sperare di guarire”.
La mostra, molto partecipata, è stata preceduta dai saluti di Armida Filippelli assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania, Ciro Verdoliva direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, fra’ Gerardo D’Auria superiore dell’Ospedale Buon Consiglio Fatebenefratelli di Napoli, Giuseppe Marceca segretario generale dell’Accademia di Storia dell’Arte Sanitaria di Roma, Fernando Gombos decano dell’Odontoiatria italiana.
‘Incurabili pastori e guaritori ciarlatani’ è promossa dal Museo delle Arti Sanitarie e Storia della Medicina di Napoli, col contributo della Regione Campania nell’ambito del Piano per la Promozione Culturale anno 2022.
fonte (ANSA).