“Caro Giovanni, parlo con te perchè so che mi ascolti. Non so se qualcuno te l’ha mai detto, il tuo nome significa dono di Dio che ha voluto fare a tua mamma, a tuo papà, a tua sorella, agli amici, alla comunità parrocchiale.
Oggi Giovanni siamo qui insieme a te, ma vorremmo essere altrove
vorremmo che fosse un incubo, per tornare a scherzare insieme. Siamo qui in questo doloroso sabato santo con il cuore spezzato per accompagnarti in questo viaggio. Siamo increduli, sgomenti per quanto accaduto, per questo tuo essere volato via ingiustamente.
Perdonaci Giovanni, perdona noi adulti. Chi ti ha portato via da noi è carnefice e vittima di un sistema senza valori. Purificare le menti dal pensiero cammoristico non è un’utopia. Cambiare il sistema richiede l’impegno di tutti. Non basta la rabbia, l’indignazione, occorre trasformarle in energia positiva. A voi amici dico: questo dolore non sia inutile, non ci attraversi invano, diventi uno spartiacque per un impegno concreto per il bene. Vi prego scegliete di stare sempre dalla parte della vita. Difendete la vita. Cambiare è possibile, fatelo per Giovanni. Sarà lui la vostra forza dal cielo”.
Parole forti quelle dell’Arcivescono di Napoli che condanna un sistema senza valori fatto di violenza e degrado.