Natale 2020 sarà, come tutto il resto dell’anno, una festa diversa dal solito. Il Governo discute ancora di cenoni, su quanta gente invitare a tavola, spostamenti fra regioni, negozi e su quando spostare la messa solenne. Ma ci sono cose che nessun DPCM può vietare, le tradizioni, quelle più vere e radicate. Giovanni Matrone, 77enne di Boscoreale, vive come ogni anno il Natale circondato da sughero e piccoli materiali, intento a lavorare al presepe che da anni lo rende tanto orgoglioso. “Ogni volta che non ho nulla da fare – ci ha raccontato – mi viene l’idea e mi metto a lavorare, è il mio passatempo”. Un passatempo che, in anni di impegno, ha reso il presepe un vero e proprio capolavoro di quasi due metri. “Non posso aggiungere più niente perché altrimenti non entra più in camera”, ha commentato. Nonostante i limiti, Giovanni ci lavora tutto l’anno, qualche volta aggiunge una struttura, altre meccanismi più elaborati per creare movimento e vita in quel paesino in miniatura. L’edificio di cui va più fiero è una piccola chiesetta ottocentesca in un angolo della composizione. L’unico premio dell’artista è la gioia dei figli e, soprattutto, dei nipotini che con curiosità si perdono ore davanti all’opera del nonno. “A loro piace, ma non posso insegnarglielo, non hanno la pazienza”. Ogni anno, Giovanni finisce le ultime rifiniture per dicembre, monta il presepe, ma nei primi del mese lo porta in casa del figlio a Pompei, per farlo esporre a lui. Una passione che unisce la famiglia senza la necessità di cenoni e regali, il gesto d’amore di un anziano che con precisione ed attenzione lavora incessantemente per regalare ai suoi nipotini il vero spirito del Natale.