Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa dell’associazione Primaurora in merito a un convegno riguardante il futuro dei boschi incendianti sul Vesuvio.
“Insieme ad AUSF Napoli e Club Alpino Italiano -Tutela Ambiente Montano – Campania, abbiamo tenuto un importante convegno dove Istituzioni , Università ed Associazioni si sono confrontate su una tematica di vitale importanza, ossia il futuro dei boschi del Ente Parco Nazionale del Vesuvio a due anni dagli incendi del 2017.
Si è analizzato cosa si è fatto in questi due anni e cosa c’è ancora da fare , nell’ottica di un ripristino ed un intervento anche nei numerosissimi fondi silenti ( proprietari quasi inesistenti o non ritracciabili) che allo stato attuale rimangono abbandonati a se stessi e potrebbero essere, nei prossimi anni, siti di innesco di nuovi maxi incendi. Le fiamme , aumentando di intensità in questi siti , potrebbero colpire anche i fondi ripristinati ( pubblici e privati) , vanificando in tal modo tutti gli sforzi fatti fino ad ora e riproponendo uno scenario catastrofico come quello del Luglio 2017 , con altissimo rischio sia per le persone che per il bosco stesso.
Esistono precisi strumenti normativi applicabili per intervenire in queste aree ed il nostro intervento è stato mirato sopratutto a riproporre alcuni di questi ultimi applicabili anche in area Parco . Per fare ciò abbiamo ricordato anche altre realtà ,incontrate e conosciute durante il nostro ” tour” sui luoghi dove c’erano stati eventi gravi . Passando dalle condizioni e dalle soluzioni riscontrate nei boschi colpiti da #VAIA a quelle del grande incendio di Calci ( PI) abbiamo portato avanti una serie di proposte per il nostro territorio, che verranno poi presentate agli enti competenti mediante un documento ufficiale . Così come avvenuto in queste Regioni , abbiamo quindi manifestato la necessità di redarre piani operativi di interventi straordinari post incendio, anche a fini di prevenzione AIB, che usino proprio i risultati degli studi interdisciplinari dell Agraria – Università di Napoli Federico II e prevedano azioni prioritarie anche in fondi privati silenti , se necessario. Abbiamo poi voluto dire la nostra sulla fondamentale necessita’ di salvaguardare il Vesuvio in primis come patrimonio boschivo e naturalistico , in linea con i primi articoli dello statuto dell’Ente Parco stesso, e poi successivamente , in secondo luogo, come elemento di attrazione eco-turistica.
Il turismo non da #ossigeno, ne tantomeno alcun tipo di servizio ecosistemico , i boschi si.
Ovviamente il #ForestCoffeeBreak è stato all’insegna dei prodotti tipici del bosco, tanto decantati ma molto poco presenti in ogni dove.
Confidiamo in un intervento istituzionale per risolvere le problematiche esposte e saremo noi stessi sempre in prima linea”.