Con un ebitda che balza da -8,8 a più 47,8 milioni (con IFRS16) e ricavi complessivi incrementati di 20 milioni e una ottimizzazione di costi e razionalizzazione flotta, il Gruppo Moby ha presentato oggi il bilancio semestrale che registra conti in netto miglioramento, sui quali hanno inciso in modo determinante la conferma del trend positivo per quanto riguarda i passeggeri sulle sue navi ferries passati in crescita del 3,5% e l’incremento dei ricavi totali derivanti da un settore merci che ha beneficiato di una attenta politica commerciale di consolidamento delle posizioni.
Complessivamente i ricavi del semestre del Gruppo Moby sono tornati ad attestarsi sopra quota 253,6 milioni, con una crescita dell’8,7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Hanno contribuito al miglioramento anche fattori come l’assorbimento positivo dei costi di implementazione delle start up che erano state avviate nel 2018, una attiva gestione dei costi del bunker e dei consumi, le operazioni di razionalizzazione e di ottimizzazione attuate nella struttura della flotta e il consolidamento delle quote di mercato acquisite sui principali mercati strategici per il Gruppo, in primis quello siciliano e più in generale quello delle autostrade del mare.
Risultati questi, facilitati anche dall’entrata in servizio della nuova flagship *Maria Grazia Onorato* costruita nei cantieri di Flensburg e destinata a breve a essere affiancata sulle rotte del Gruppo dalla gemella “Alf Pollak”.
I risultati nel settore passeggeri sono frutto in Mediterraneo di una politica dei prezzi volta anche a favorire la destagionalizzazione dei flussi turistici da e per la Sardegna, mentre nel Baltico, dove la crescita è stata del 4%, la maturazione del mercato sta, in un’ottica di lungo periodo, delineando scenari favorevoli per un ulteriore consolidamento nella presenza del Gruppo.
I dati relativi al primo semestre confermano e rafforzano quindi le indicazioni che erano emerse nel primo trimestre dell’anno, ovvero la netta inversione di tendenza, operativa e finanziaria, rispetto a un 2018, che – come detto – era stato archiviato con risultati condizionati in particolare dall’avvio di nuove linee.
“L’action plan varato nel 2018, che prevede anche un efficientamento nella composizione della flotta del Gruppo Moby – ha affermato il Ceo, Achille Onorato – sta centrando tutti gli obiettivi che ci eravamo proposti, consentendo alla compagnia di rafforzare la sua posizione finanziaria e di proseguire sulla rotta di razionalizzazione e ottimizzazione dei servizi. Dati confermati dagli investimenti in newbuilding sia nel settore delle merci che in quello passeggeri con le navi in costruzione nei cantieri cinesi GSI del Gruppo CSSC con una capacità di 4000 metri lineari di carico, di 2500 passeggeri, con 550 cabine, che daranno ulteriore impulso ai servizi”.
Con un business che è tornato a trainare i risultati, il piano di sviluppo della flotta sta centrando i target attesi: nel settore merci la sostituzione di navi di minore capacità in termini di metri lineari, con navi di nuova costruzione più capienti ed efficienti, è sfociata in una ottimizzazione del servizio e in un forte ridimensionamento dei costi; anche nel settore passeggeri la sostituzione di navi, oltre ad aver generato plusvalenze, è parte integrante di una strategia complessiva focalizzata da un lato al miglioramento del servizio per la nostra clientela in funzione della domanda e quindi della capacità di trasporto da mettere in campo sulle varie rotte, modulando la capacità di stiva sulla domanda media di trasporto.
Il semestre ha anche segnato un’intensificazione nelle scelte tecnologiche di innovazione in chiave di protezione dell’ambiente.
“Oltre ai risultati reddituali, il miglior indicatore – ha concluso Achille Onorato – è fornito dalla crescita nei livelli occupazionali nei vari settori di attività del Gruppo, incluso quello portuale e della logistica, in particolar modo attraverso la società Manta in joint venture con il Gruppo Ars Altmann, che continuano a segnare un trend fortemente positivo sia per quanto riguarda l’occupazione diretta sia per quanto concerne l’indotto sui territori serviti dalle nostre navi”.