Giornata della Memoria. Per non dimenticare gli orrori della Shoa, lunedì 27 gennaio l’amministrazione guidata dal sindaco Giorgio Zinno, attraverso l’assessore alla Cultura, Pietro De Martino, coinvolge tutte le scuole del territorio in un un’iniziativa corale che vede impegnati oltre 1500 studenti, dalle scuole primarie agli istituti superiori.
Alle ore 9.30, appuntamento presso il cinema Flaminio dove si svolgerà la prima proiezione (riservata alle scuole primarie di I e II grado) del film “Il Viaggio di Fanny”, un viaggio emozionante sull’amicizia e la libertà raccontato attraverso gli occhi dei bambini che consentirà ai giovani spettatori di comprendere più a fondo il dramma della guerra e della persecuzione razziale. La proiezione sarà ripetuta alle ore 11.30 per gli studenti delle scuole superiori. Nell’intervallo, alle ore 10.45, si svolgerà la cerimonia di intitolazione dell’area antistante il cinema che prenderà il nome “Piazzetta della Pace”. La scopertura della targa sarà ad opera dei bambini.
Intanto, nel foyer del cinema Flaminio saranno esposte immagini e opere che rappresentano la tragedia del genocidio, mentre i lavori realizzati dalle scuole saranno raccolti e successivamente pubblicati on line sul sito della Città dei Bambinie delle Bambine.
“Una riflessione a più voci che vede impegnati i rappresentanti delle istituzioni, gli studenti e i docenti – spiega il sindaco Giorgio Zinno. Perchè solo con la conoscenza e con la cultura i più giovani riusciranno ad interiorizzare una delle più grandi tragedie dell’umanità, vivendo la storia non da spettatori ma da protagonisti. La pace tra i popoli è un valore universale, tanto da aver deciso di denominare proprio con questo nome un’area della città”.
“Non basta un solo giorno all’anno dedicato alla memoria – conclude Pietro De Martino. Dovremmo ricordare più spesso anche altri efferati crimini contro l’umanità. Il mio pensiero va infatti, oltre alle vittime del nazifascismo anche ai genocidi compiuti ai danni degli Indiani d’America, ad esempio, del popolo armeno, dei curdi e di tanti altri”.