Questa mattina i militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro patrimoniale finalizzato alla confisca per un importo complessivo di circa 225mila euro nei confronti dall’Associazione Sportiva “Torrese” (squadra di calcio di Torre del Greco militante nel campionato di promozione 2018/2019) nonché a carico dei relativi rappresentanti legali e dell’effettivo gestore di fatto, tutti ritenuti responsabili a vario titolo di diverse condotte di frode fiscale.
Il provvedimento – emesso d’urgenza – si inquadra in un più ampio contesto investigativo che ha preso le mosse dalla costatazione dell’ingente volume d’affari generato dalla “Torrese” apparentemente anomalo per un’associazione sportiva dilettantistica del suo livello.
L’attività ispettiva della Guardia di Finanza ha consentito di ricostruire un chiaro ed univoco quadro indiziario dal quale emerge il ricorso alla fatturazione di costi – riportati in dichiarazione – totalmente inesistenti o del tutto privi di riscontro documentale, al fine di abbattere la base imponibile determinatasi in conseguenza di emissione di fatture per servizio di sponsorizzazione.
L’Associazione Sportiva “Torrese” – secondo la Guardia di Finanza – si sarebbe precostituita artatamente fatture per operazioni inesistenti per oltre 160mila euro, concernenti l’utilizzo di un campo di calcio per gli allenamenti, cene ed altri eventi conviviali di squadra nonché acquisti di altri prodotti e servizi in realtà mai avvenuti, riportando in dichiarazione oltre 700mila euro di elementi negativi di reddito privi di alcuna giustificazione.
Dal contesto fraudolento ricostruito dai finanzieri è emersa soprattutto la figura del “gestore di fatto” della “Torrese” Simone Onofrio Magliacano – già recentemente sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere emessa nell’ambito del procedimento instaurato dalla procura di Torre Annunziata per il reato di “associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio elettorale” – anche per l’aggravante di aver commesso i reati di frode tributaria nell’esercizio di attività di consulenza fiscale, essendo il commercialista di quasi tutte le società coinvolte nel sistema fraudolento architettato.
Con la misura cautelare patrimoniale si è provveduto a sottoporre a sequestro il profitto delittuoso dell’evasione fiscale perpetrata che è rappresentato dalle imposte evase dalla medesima associazione sportiva in conseguenza dell’illecita riduzione della base imponibile. I finanziari hanno individuato e sequestrato il denaro presente sui conti corrente degli indagati per un valore di 225mila euro.