“Il voto innerva di un bel po’ di destra una Unione Europea che si illude di conservare intatti i propri equilibri di sempre – è il commento di Vito Nocera – .
E’ il riflesso condizionato di una governance burocratica e separata che ha contribuito pesantemente a screditare l’idea di Europa presso i popoli del continente.
Ne sono testimonianza anche gli alti tassi di astensione dal voto
Come ripetutamente ammonito in questa contesa tra “destre” l’illustre assente era – ed e’ – un moderno Movimento Operaio e del lavoro.
Le sinistre residue non in grado di darsi una fisionomia che le distingua davvero dal mondo dei grandi poteri di economia e finanza.
E invece la partita strategica era e resta questa.
Come recuperare un profilo capace di riattivare un rapporto con ceti popolari da tempo trasmigrati alle destre.
Non a caso, la timida deviazione di Schlein su temi sociali, dalla sanita’ ai salari, all’ultima curva di campagna elettorale, qualche spiraglio lo ha aperto.
Accentuando la stessa disfatta del duo Travaglio Conte.
Il cui vero obiettivo sembra, al di la’ del vago riferimento alla pace, quello di agitare le acque a sinistra col ricatto giustizialista e l’uso strumentale della questione morale.
Unitamente al risultato della premier italiana che conferma la tenuta del suo progetto neoconservatore.
Spicca la Francia in cui Le Pen doppia Macron costringendolo a sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni.
Non sorprende.
Sara’ un caso che il ministro francese dell’economia qualche giorno fa aveva definito il programma di Le Pen un programma marxista?
Certo una esagerazione ma che da’ l’idea di cosa sta succede davvero sul piano sociale in Francia e in tanta parte d’ Europa.
Senza la centralita’ del lavoro e della questione sociale le destre sono destinate a crescere ancora e la stessa riprovazione verso la guerra resta una pura petizione ideale.
Piuttosto che inseguire ridotte minoritarie o, peggio ancora, campi larghi sempre piu’ lontani e illusori.
A questa questione sociale e del lavoro contemporaneo occorrera’ sempre di piu’ dedicare ogni sforzo”.
