“Un momento di ricordo nel nome di Salvatore Barbaro, ma oggi ricordiamo anche una Ercolano che prima era ostaggio della malavita organizzata che grazie al coraggio dei commercianti, al lavoro straordinario delle forze dell’ordine e della magistratura è una città libera” – queste le parole di Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano nel giorno dell’anniversario della morte di Salvatore Barbaro, vittima innocente della criminalità organizzata.
Era il 13 novembre del 2009 quando il giovane cantante di Ercolano fu ucciso per errore, perché aveva la stessa automobile del boss. Salvatore è stato ricordato nel corso di una cerimonia in Largo Barbaro, lungo via Mare, nel luogo dove oggi campeggia una targa in sua memoria.
“Questa strada verrà intitolata a Salvatore Barbaro perché vogliamo ricordare un ragazzo che è stato ucciso per errore, semplicemente perché guidava la stessa auto di un boss. Questa zona verrà riqualificata attraverso una passeggiata archeologica, perché l’obiettivo dell’amministrazione è quello di costruire intorno alla cultura e alla legalità. Dove prima c’era la camorra, domani dovranno esserci i turisti, i giovani e la bellezza” – ha spiegato il sindaco.
Alla cerimonia erano presenti anche i familiari di Salvatore, il senatore Sandro Ruotolo, il vice prefetto Giovanna Cerni, il magistrato Pierpaolo Filippelli, il Comandante della Legione Carabinieri Campania Fernando Stefanizzi, Nino Daniele già sindaco di Ercolano e le massime autorità civili e militari, gli esponenti dell’associazione antiracket.
E proprio sull’importanza di mantenere viva la memoria si è soffermato il senatore Sandro Ruotolo: “che resta un’azione fondamentale soprattutto per quelle generazioni che non hanno vissuto quel periodo. Oggi Ercolano non è più quella di 11 anni fa, ma la ferita non è ancora chiusa, la battaglia contro la criminalità organizzata non è ancora vinta, bisogna mantenere alta l’attenzione per evitare di tornare in quel disastro”.
Sulla stessa lunghezza d’onda le parole del Comandante Fernando Stefanizzi che ha elogiato l’attività della magistratura, di tutte le forze dell’ordine e delle tante “forze sane del territorio che aspettano un ulteriore riscatto. Abbiamo tante competenze per fare del bene ad un territorio che ha bisogno di legalità per crescere nella cultura e nel lavoro”.