ercolano
Un luogo dove rivivere la vita quotidiana degli antichi Romani per un viaggio incredibile nel passato. Ma anche un territorio dove sin dall’antichità si sono incontrate, influenzate e arricchite reciprocamente culture e genti come conseguenza dei cambiamenti politici, culturali e di gusto. Il Parco Archeologico di Ercolano e CoopCulture presentano ‘ERCOLANO DEI POPOLI’, una visita guidata alla scoperta di una cultura al plurale, in programma domenica 27 ottobre alle 11:30.
Una guida specializzata in archeologia accompagnerà i partecipanti in un percorso lungo il quale saranno evidenziati i legami e le relazioni tra i popoli antichi attraverso l’osservazione di apparati decorativi, architettura e testimonianze archeologiche.
I resti del Parco Archeologico di Ercolano, sepolti dall’eruzione del Vesuvio e per questo mantenuti in un eccezionale stato di conservazione, regaleranno ai visitatori un incredibile viaggio nel passato, un’occasione per riflettere sulle peculiarità e sui meccanismi di interazione culturale.
Un’esperienza imperdibile per esplorare le pluralità culturali, storiche e antropologiche nel mondo antico adatta anche ai più piccoli: all’ingresso i bambini riceveranno mappe speciali da conoscere e, poi, colorare.
Il direttore Sirano si dichiara soddisfatto del varo della nuova iniziativa: Ercolano al centro del Mediterraneo, oggi come nell’antichità. Nell’ambito della nuova gestione dei servizi al pubblico il primo di una originale serie di appuntamenti pensati per tutti, che aiuterà a guardare da una prospettiva inedita per il luogo uno dei peculiari aspetti (stranamente poco divulgato) del mondo romano, e in particolare della società e delle comunità del I secolo d.C.: la capacità di includere tutto ciò che non mettesse a repentaglio gli equilibri consolidati e anzi di accogliere elementi culturali, religiosi, di stile di vita della più varia provenienza sia geografica sia temporale.
Ed è straordinario potere apprezzare questo fenomeno in una cittadina come Ercolano vivace, con standard di qualità della vita e livelli culturali inopinatamente alti e diffusi in larghi strati della società.  Una visione attuale, moderna, contemporanea, che apre la mente alla riflessione sulle modalità di promuovere coesione e armonia tra popoli.
Si tratta di un tipo di scambio che attraverso iniziative come questa e tutte le altre che stiamo mettendo in campo oramai da qualche anno, anche con l’aiuto di associazioni culturali e di promozione del luogo, vorremmo facilitare anche tra la comunità locale e i visitatori.
Ci teniamo a proporre letture innovative in una chiave interessante, coinvolgente, che può sollecitare la curiosità di turisti e cittadini, coppie, famiglie e bambini che la animeranno. 
 
Modalità di Visita:
Visita gratuita più biglietto di ingresso al Parco a pagamento
Partecipazione fino ad esaurimento posti disponibili
Prenotazione consigliata su sito web
Snapshot sul Parco Archeologico di Ercolano
L’antica Ercolano è celebre per la sorte tragica che la unisce a Pompei, Oplontis e Stabia. Secondo la leggenda fu fondata dal mitico eroe Ercole di ritorno dall’Iberia.
Sembra essere stata interessata, in principio, da un insediamento indigeno e poi esposta alle influenze sannitiche, greche, etrusche, fino a diventare parte integrante dell’organizzazione territoriale romana.
Sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. è stata riscoperta a partire dal 1738, quando i re Borbone cominciarono a condurvi i primi scavi archeologici sistematici dell’intero mondo occidentale.
Con il passare dei secoli le attività di ricerca sono diventate sempre più organizzate ed efficaci, recuperando ampie parti di città alla vista di turisti e studiosi.
L’area oggi visitabile è stata quasi interamente scavata dal 1927 al 1961 grazie all’opera del visionario archeologo Amedeo Maiuri.
Successivamente, dopo la dichiarazione UNESCO, con l’avvio nel 2001 del partenariato pubblico privato con il Packard Humanities Institute si diede inizio ad una nuova fase di ricerche, studi e gestione culminata con la creazione del nuovo Parco Archeologico autonomo che ha ulteriormente messo in evidenza l’aspetto peculiare del sito contribuendo a renderlo ancora più affascinante e accogliente per i visitatori, nonché sempre più integrata con la comunità locale.
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