Costituire una rete territoriale per prevenire la violenza di genere, che coinvolga non solo gli operatori del Centro Anti Violenza del Comune di Ercolano, ma anche forze dell’ordine, Asl, scuole e parrocchie con l’intento di garantire una risposta e un aiuto efficace alle donne vittime di violenza.

“Per combattere la violenza di genere dobbiamo fare rete, perché questa è una battaglia che si vince tutti insieme, avendo strumenti comuni e parlando lo stesso linguaggio. E’ nostro compito educare le nuove generazioni a riconoscere la violenza che non è solo quella fisica, non è solo uno schiaffo, ma anche l’impedire la ricerca di un lavoro o garantire una indipendenza economica. Per questo abbiamo deciso che il Centro Anti Violenza vada oltre l’idea di uno sportello di ascolto, ma diventi protagonista di un programma di conoscenza e formazione” – è quanto dichiara Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente nazionale Anci, a margine del primo incontro tecnico-operativo per la costituzione di una rete territoriale contro la violenza di genere.

All’incontro hanno preso parte oltre a Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano; Lucio Perone, assessore con delega alle politiche sociali; Mario Sicignano e Raffaella Ruocco, rispettivamente presidente e consigliere di Proodos, la società che gestisce il CAV Annabella Cozzolino; la referente delle politiche sociali dell’ambito, Letizia Allocca; i rappresentanti del Commissariato della Polizia di Stato; il direttore sanitario del distretto 55, Domenico Russo; i rappresentanti dell’Istituto Superiore Tilgher, e dell’Istituto Comprensivo Maiuri, oltre alle operatrici del centro sociale.

“Non basta solo offrire e indicare l’indirizzo di uno sportello antiviolenza, dobbiamo fare di più. Per questo, di concerto con l’assessorato alle politiche sociali, vogliamo arrivare in tempi brevi alla costituzione di una rete, che sarà formalizzata attraverso la firma di un protocollo e che coinvolgerà anche la formazione degli operatori della rete anti violenza, dobbiamo sviluppare un linguaggio comune nella lettura del fenomeno, ma anche coinvolgere le altre antenne territoriali, penso alle scuole, alle parrocchie, per informare, sensibilizzare e promuovere una cultura della parità e del rispetto delle differenze” – continua il primo cittadino.

“Il tutto sarà completato da una attività di scouting per creare opportunità di lavoro per le donne vittime di violenza. Molto spesso, infatti, un elemento pregiudicante resta l’indipendenza economica. Non basta solo la consapevolezza di un fenomeno, ma anche offrire a quelle vittime un tetto e un autonomia finanziaria” – conclude il sindaco Buonajuto.

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