Trasporti marittimi: Tirrenia marittimi senza lavoro né cassa integrazione.
Un altro triste epilogo sta per abbattersi sui lavoratori marittimi ,questa volta non è solo il maledetto Covid 19 ma anche il serio rischio della perdita del lavoro dei lavoratori marittimi e di terra della Tirrenia/ C.I.N. S.p.A.
Ieri abbiamo inviato una richiesta urgentissima di confronto alla Ministro dei Trasporti, al
Ministro dello Sviluppo Economico e alla Ministro del Lavoro esprimendo che ,nel dramma cui il nostro Paese sta vivendo,per questa tremenda situazione sanitaria, i Commissari straordinari della Tirrenia in A. S. hanno bloccato l’intera operatività economica della Compagnia di Navigazione ,attraverso un provvedimento giudiziario,che vede un debito insoluto tra cedente ed acquirente,provocando,una ineluttabile crisi aziendale e conseguente blocco dei collegamenti navali con la Sardegna, la Sicilia e le Isole Tremiti e attentato alle economie Isolane e alla occupazione di migliaia di lavoratori, che per altro essendo per l’80% non stabilizzati si troveranno disoccupati e -pur pagandola -senza Cassa Integrazione e neppure quella cassa integrazione prevista dal Decreto Cura-Italia.
Sappiamo che oggi le parti e i ministeri si incontreranno per trovare una soluzione di
continuità,ma il problema resta sul come salvaguardare, comunque, l’intera filiera occupazionale che non investe solo la Tirrenia/C.I.N. , quindi dobbiamo creare una
stabilizzazione lavorativa e una garanzia in caso di crisi aziendale.
Le dichiarazioni del Presidente Stefano Messina del Assarmatori,che rappresenta la
maggioranza degli Armatori e che di solito ci vede in contrapposizione , vanno nel verso
giusto alle nostre preoccupazioni – parole forti da Assarmatori – “Tirrenia è la prima compagnia di navigazione ad aver dovuto sospendere i servizi di collegamento tra le isole e la terraferma, tra poco potrebbero seguire anche altre società” , “Nessuna misura è stata presa per sostenere le imprese che in questo mese hanno perso oltre il 90% dei ricavi pur continuando a sostenere tutti i costi operativi”.
“E’ la drammatica situazione in cui si sono trovati oggi gli Amministratori di Tirrenia potrebbe a brevissima scadenza riguardare tutti gli altri armatori impegnati nella gestione dei trasporti passeggeri e merci sulle rotte italiane”.
Federmar/CISAL pertanto ritiene indispensabile ed urgente un “ Patto Tripartito “ che porti alla definizione della salvaguardia delle aziende e dei lavoratori italiani e che spenga definitivamente il ricorso al profitto di armatori italiani senza scrupolo che impiegando personale extracomunitari/comunitari a basso costo hanno la sfacciataggine di richiedere contributi allo Stato Italiano.
Il mare è in tempesta!!! il Governo d’altronde se non salva le aziende non salva i lavoratori
e naturalmente ITALIA BANDIERA, ITALIA AZIENDA, ITALIA LAVORATORI.