È l’ora degli altari. È iniziato stamattina (martedì 16 luglio) il montaggio dei primi pannelli artistici che daranno forma alla Festa dei Quattro Altari edizione 2024. Gli operai, su disposizione dell’ufficio Cultura del Comune di Torre del Greco e in particolare del dirigente Gennaro Russo che sta coordinando l’organizzazione dell’evento, hanno coperto lo scheletro dell’impalcatura di corso Garibaldi con la scenografia realizzata dal maestro Francesco Scognamiglio. Dunque, è davvero iniziato il conto alla rovescia per la kermesse voluta dall’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Mennella e affidata alla direzione artistica di Gigi Di Luca.
L’altare di corso Garibaldi porta la firma di Francesco Scognamiglio e racconta che “Solo l’uomo, illuminato da Dio, può salvare l’umanità”.
Al centro della scenografia l’artista ha messo “un uomo che potrebbe essere inteso sia come il Cristo che come un moderno uomo vitruviano che sovrasta un globo su cui è incisa la parola Pace in differenti lingue. Due bambini di diverso credo religioso, ai lati della composizione, gettano via le armi, rifiutandosi di utilizzarle. Lo scenario è quello suggestivo di Villa Prota”.
Nel pomeriggio di oggi, gli operai completano l’altare installato a Palazzo Baronale. L’opera porta la firma del maestro Antonino Ammendola e racconta che con “Un mattoncino alla volta costruiamo la pace”.
“I mattoncini Lego sono un gioco col quale più o meno tutti, sin dalla
più tenera età, ci siamo cimentati, sognando di costruire qualcosa di
mai visto prima. Gandhi, Santa Teresa di Calcutta, San Giovanni Paolo II e Papa Francesco contribuiscono con il loro mattoncino a costruire la pace, invitando l’osservatore a fare altrettanto, affinché ognuno, con il proprio
piccolo Lego dia il proprio contributo”.
Domani, mercoledì 17 luglio, una squadra di operai inizierà a montare l’impalcatura in piazza Luigi Palomba mentre, in contemporanea, in piazza Santa Croce sarà completato l’altare realizzato dal maestro Filippo Romito, con l’istallazione del dipinto che rappresenta “Pace ed Eucarestia”.
“In un mondo dilaniato dal dolore e dalla guerra, immerso in una luce
divina, solo Cristo può portare la pace. Figure segnate dal dolore emergono dalle macerie, e l’unica speranza per l’umanità è tendere la mano al prossimo, così come fanno due bambini in un gesto di estrema purezza”.
Giovedì 18 luglio sarà invece ultimato l’altare “Humanità” di piazza Luigi Palomba che porta la firma del maestro Alfonso Raiola, in arte Raimir. L’opera “omaggia due grandi altaristi del passato: Raffaele De Maio e
Salvatore Flavio Raiola, citando e reinterpretando con un linguaggio
moderno due opere dei maestri. L’impianto prospettico centrale, oltre ad esaltare la presenza dei due prosceni laterali, fa convergere lo sguardo verso il centro, dominato dalla presenza di un ponte che allude alla comunione tra i popoli e alla necessità degli uomini di aiutarsi gli uni con gli altri”.
L’altare di corso Garibaldi porta la firma di Francesco Scognamiglio e racconta che “Solo l’uomo, illuminato da Dio, può salvare l’umanità”.
Al centro della scenografia l’artista ha messo “un uomo che potrebbe essere inteso sia come il Cristo che come un moderno uomo vitruviano che sovrasta un globo su cui è incisa la parola Pace in differenti lingue. Due bambini di diverso credo religioso, ai lati della composizione, gettano via le armi, rifiutandosi di utilizzarle. Lo scenario è quello suggestivo di Villa Prota”.
Nel pomeriggio di oggi, gli operai completano l’altare installato a Palazzo Baronale. L’opera porta la firma del maestro Antonino Ammendola e racconta che con “Un mattoncino alla volta costruiamo la pace”.
“I mattoncini Lego sono un gioco col quale più o meno tutti, sin dalla
più tenera età, ci siamo cimentati, sognando di costruire qualcosa di
mai visto prima. Gandhi, Santa Teresa di Calcutta, San Giovanni Paolo II e Papa Francesco contribuiscono con il loro mattoncino a costruire la pace, invitando l’osservatore a fare altrettanto, affinché ognuno, con il proprio
piccolo Lego dia il proprio contributo”.
Domani, mercoledì 17 luglio, una squadra di operai inizierà a montare l’impalcatura in piazza Luigi Palomba mentre, in contemporanea, in piazza Santa Croce sarà completato l’altare realizzato dal maestro Filippo Romito, con l’istallazione del dipinto che rappresenta “Pace ed Eucarestia”.
“In un mondo dilaniato dal dolore e dalla guerra, immerso in una luce
divina, solo Cristo può portare la pace. Figure segnate dal dolore emergono dalle macerie, e l’unica speranza per l’umanità è tendere la mano al prossimo, così come fanno due bambini in un gesto di estrema purezza”.
Giovedì 18 luglio sarà invece ultimato l’altare “Humanità” di piazza Luigi Palomba che porta la firma del maestro Alfonso Raiola, in arte Raimir. L’opera “omaggia due grandi altaristi del passato: Raffaele De Maio e
Salvatore Flavio Raiola, citando e reinterpretando con un linguaggio
moderno due opere dei maestri. L’impianto prospettico centrale, oltre ad esaltare la presenza dei due prosceni laterali, fa convergere lo sguardo verso il centro, dominato dalla presenza di un ponte che allude alla comunione tra i popoli e alla necessità degli uomini di aiutarsi gli uni con gli altri”.